La paralisi periodica ipokaliemica è una malattia genetica ereditaria che provoca episodi di debolezza muscolare. Chi ne soffre è affetto da temporanei episodi di paralisi a partire dall’adolescenza. In alcuni casi gli attacchi si verificano tutti i giorni, in altri una volta all’anno. Di solito durano poche ore e si manifestano a partire dall’adolescenza.
Gran parte degli attacchi di paralisi temporanea colpiscono spalle e fianchi. Capita però che interessino anche braccia e gambe, i muscoli degli occhi e quelli legati alla respirazione. Gli attacchi scolpiscono soprattutto al risveglio e sono rari durante l’esercizio fisico. Il consumo di alcol e di cibi ricchi di carboidrati pare essere un fattore scatenante.
I soggetti che soffrono di paralisi periodica ipokaliemica non mostrano alcun sintomo tra un attacco e l’altro. Alcuni di loro lamentano gambe rigide subito prima della paralisi, ma non ci sono altri segnali. Durante l’attacco, invece, i livelli di potassio crollano, i riflessi muscolari diminuiscono o spariscono. Sono visibili anche anomalie a livello di elettrocardiogramma e di elettromiogramma. In alcuni casi, le anomalie sfociano in aritmie cardiache.
Per il momento non esiste un trattamento efficace nel 100% dei casi. Assumere potassio non evita gli episodi di paralisi, anche se somministrarlo durante può bloccare un attacco. I medici consigliano di evitare l’alcol e di tagliare il consumo di carboidrati, così da ridurre i fattori scatenanti. L’acetazolamide si è dimostrato efficace nella prevenzione, anche se non funziona sempre e riduce i livelli di potassio. In alternativa, si possono assumere triamterene o spironolattone.
Fonte: medicinalive.com
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