Test in gravidanza per sindrome di Down
Le informazioni rilevanti per i tuoi pazienti
Questa sezione ti offre degli spunti per informare le tue pazienti in modo chiaro ed esaustivo sul perché svolgere un test prenatale per le principali anueploidie cromosomiche fetali. Per i pazienti può essere infatti difficile scegliere a quale test affidarsi oltre agli esami obbligatori in gravidanza. È utile che tu sia preparato a rispondere a tutti i loro dubbi. Sorgente Genetica ha raccolto e sintetizzato per te le domande più diffuse delle gestanti e le relative risposte.
Perché fare il test AURORA?
AURORA è un test prenatale non invasivo, completamente sicuro per mamma e bambino. Questo test permette di individuare le principali anomalie cromosomiche che possono essere presenti nel feto, con una percentuale di affidabilità superiore al 99.9% per le trisomie più diffuse (ovvero, trisomia 21 e trisomia 18). Per le altre trisomie clicca qui.
Chi può sottoporsi al test AURORA e quando si fa?
Tutte le donne in attesa di un bambino possono sottoporsi a questo test a partire dalla 10ª settimana di gravidanza. Il test può essere eseguito per gravidanze singole o gemellari (mono e dizigotiche) e su donne di ogni età e etnia.
Che cosa individua il test AURORA?
“Aurora” è un test prenatale non invasivo che, attraverso l’analisi del DNA fetale libero circolante, isolato da un campione di sangue materno, valuta la presenza di specifiche anomalie cromosomiche (aneuploidie) fetali comuni in gravidanza. Si tratta di anomalie che hanno in comune l’alterazione del numero dei cromosomi, presenti in un numero maggiore o minore rispetto al cariotipo umano normale femminile (46, XX) e maschile (46, XY). Il test valuta esclusivamente la presenza di aneuploidie cromosomiche relative ai cromosomi: 21 (Sindrome di Down, tre copie del cromosoma 21, con un’incidenza che varia tra 1/400 nati vivi e 1/3000 nati vivi), 18 (Sindrome di Edwards, tre copie del cromosoma 18, con un’incidenza di circa 1/7.000 nati vivi), 13 (Sindrome di Patau, tre copie del cromosoma 13, con un’incidenza di 1/10.000 nati vivi), le aneuploidie dei cromosomi sessuali (monosomia del cromosoma X o sindrome di Turner, Trisomia X, Sindrome di Klinefelter, XXY, e la sindrome di Jacobs, XYY) e, su specifica richiesta della paziente, possono essere aggiunte anche le trisomie degli altri autosomi, delezioni e duplicazioni superiori a 7Mb (CNVs). Le aneuploidie sui restanti autosomi sono meno frequenti. Le CNVs (Copy Number Variants) sono alterazioni cromosomiche strutturali dovute alla perdita o all'aumento di regioni cromosomiche di diverse dimensioni. Quando si verifica una perdita di DNA si parla di delezione, quando avviene un guadagno si parla di duplicazione. Le CNVs possono essere correlate ad anomalie fetali e a ritardo dello sviluppo.
Come funziona il test di screening AURORA?
Il test “Aurora” si esegue mediante un prelievo di sangue materno. Il test analizza il DNA libero materno e fetale mediante NGS (Next Generation Sequencing) con letture paired-end (bidirezionali). La successiva analisi bioinformatica permette di determinare la proporzione di DNA fetale, di misurare la quantità di DNA di ogni cromosoma e/o di regioni maggiori di 7Mb per valutare il rischio di anomalie cromosomiche fetali (VeriSeq NIPT v2 CE-IVD, Illumina Inc.) in quanto, a partire dalla 5a settimana di gestazione, circolano frammenti di DNA di origine fetale la cui concentrazione aumenta nel corso della gravidanza. Il DNA fetale viene poi degradato dopo il parto. Perché si abbia una quantità di DNA fetale sufficiente ad assicurare i dati di sensibilità e specificità validati è necessario attendere la 10a settimana di gravidanza (10s+0g), da questo momento il test potrà essere sempre eseguito. È importante ricordare che, da un punto di vista legale, in Italia la legge 194 non prevede un limite temporale per l’interruzione terapeutica di gravidanza. Tuttavia, il termine oltre il quale non si può interrompere una gravidanza è legato alla possibilità del feto di sopravvivere autonomamente, ovvero intorno alla 23esima settimana di gestazione (soglia dipendente dall’Ospedale sede di parto). Pertanto, se la famiglia decidesse di avvalersi (in caso di anomalia confermata da diagnosi invasiva post test Aurora) dell’interruzione terapeutica della gravidanza, si consiglia l’esecuzione del test Aurora entro la 17esima settimana di gestazione. Il test viene eseguito in Europa.
Quanto è affidabile il test AURORA?
Il test prenatale non invasivo “Aurora” ha dimostrato una specificità superiore al 99% per tutte le principali aneuploidie fetali, una sensibilità maggiore del 99.9% nel rilevare la Trisomia 21, 18 e 13. Per le trisomie più frequenti la percentuale di falsi positivi è dello 0,1%, mentre il valore predittivo negativo è maggiore del 99,9%. Ciò indica che, sebbene la probabilità di errore del test sia estremamente bassa, questa tuttavia non è del tutto esclusa.
Il test AURORA sostituisce gli esami di screening del primo e secondo trimestre?
Il test prenatale AURORA è molto più affidabile dei tradizionali test del primo e secondo trimestre (bi-test, tri-test ecc…), tuttavia non sostituisce gli esami di diagnosi prenatale invasivi (amniocentesi e villocentesi) che dovrebbero essere effettuati in caso di anomalia rilevata.
Perché scegliere AURORA invece di altri test?
I campioni di sangue materno vengono analizzati in Europa, in laboratori che utilizzano la nuova tecnologia VeriSeqTMNIPT Solution v2, protocollo targato Illumina Inc. (società quotata alla borsa di New York, leader al mondo nella realizzazioni di macchinari per il sequenziamento del DNA): il test Aurora si avvale della migliore tecnologia oggi disponibile.
Inoltre il test AURORA rispetta i criteri del nuovo Regolamento (UE) 2017/746 (CE-IVD) per garantire alle sue pazienti elevati standard di sicurezza.
L’utilizzo di questa tecnologia permette quindi:
- massima affidabilità dei risultati (pari al 99% per le trisomie più diffuse, ovvero Trisomie 21, 18 e 13;
- bassa percentuale di falsi positivi (pari allo 0,1% per le trisomie più diffuse ovvero trisomie 21, 18 e 13;
- riduzione al minimo di test nulli (<0,1% ovvero circa 1 paziente ogni 1000).
Inoltre, sono garantiti:
- consegna referti in 5 giorni lavorativi;
- risultati del test chiari;
- referti redatti da genetisti italiani.
Cosa comprende il servizio di AURORA?
Il cliente può scegliere tra le seguenti opzioni:
- Test AURORA:
- trisomia 21, 18 e 13;
- principali aneuploidie dei cromosomi sessuali (monosomia del cromosoma X o sindrome di Turner, Trisomia X, Sindrome di Klinefelter, XXY, e sindrome di Jacobs, XYY).
- Test AURORA + :
- Trisomia 21, 18, 13 e le principali aneuploidie dei cromosomi sessuali;
- Aneuploidie autosomiche rare (RAA), delezioni e duplicazioni ≥7 Mb
- Test AURORA CARIOTIPO:
- Trisomia 21, 18, 13 e le principali aneuploidie dei cromosomi sessuali;
- Aneuploidie degli altri cromosomi non sessuali.
- Test AURORA CARIOTIPO + :
- Trisomia 21, 18, 13 e le principali aneuploidie dei cromosomi sessuali;
- Aneuploidie degli altri cromosomi non sessuali;
- Aneuploidie autosomiche rare (RAA), delezioni e duplicazioni ≥7 Mb
La famiglia può decidere se conoscere o meno il sesso del feto per tutte le opzioni sopra indicate.
Nel servizio è inclusa (se richiesta dalla paziente) anche una informativa genetica prima e dopo il test. I medici e i genetisti, avvalendosi del modulo di consenso informato, illustrano alle pazienti a cosa serve il test, quali risultati si possono ottenere e come interpretare l’esito del test.
Cosa sono le aneuploidie fetali?
Si definiscono aneuploidie le anomalie cromosomiche caratterizzate da un’alterazione del numero di cromosomi rispetto a quello del cariotipo umano normale femminile 46, XX e maschile 46, XY. Si definisce infatti trisomia la presenza di un cromosoma in più e monosomia l’assenza di un cromosoma.
Trisomia 21 o sindrome di Down (cariotipo 47, XX o XY, +21), è causata dalla presenza di un cromosoma 21 sovrannumerario, rispetto all’assetto cromosomico normale. Questa anomalia si presenta in 1 neonato su 700. La sindrome di Down è associata a difetti cardiaci, ritardo delle capacità cognitive e della crescita; da un punto di vista clinico, le manifestazioni associate alla sindrome sono eterogenee e non prevedibili prima della nascita.
Trisomia 18 o sindrome di Edwards (cariotipo 47, XX o XY, +18), è causata dalla presenza di un cromosoma 18 sovrannumerario, rispetto all’assetto cromosomico normale. Questa anomalia si presenta in 1 neonato ogni 7.000 ed è caratterizzata da un grave ritardo mentale, oltre a difetti cardiaci e renali congeniti ed altre condizioni patologiche. L’aspettativa di vita del neonato affetto dalla Trisomia 18 è particolarmente ridotta, raramente supera il primo anno di età.
Trisomia 13 o sindrome di Patau (cariotipo 47, XX o XY, +13), è causata dalla presenza di un cromosoma 13 sovrannumerario, rispetto all’assetto cromosomico normale. Questa anomalia colpisce 1 neonato ogni 10.000. È caratterizzata da grave ritardo psicomotorio, difetti cardiaci e altre condizioni patologiche. Le attese di vita sono analoghe a quelle osservate per la trisomia 18.
Monosomia X (45,X) o sindrome di Turner. È l’unica monosomia compatibile con la vita, l’individuo è fenotipicamente di sesso femminile, possiede un solo cromosoma X anziché due. Questa aneuploidia comporta una bassa statura, pubertà ritardata o assente, sterilità, problemi cardiaci o renali e possibili difficoltà di apprendimento.
Cariotipo 47, XXY o sindrome di Klinefelter, l’individuo è fenotipicamente di sesso maschile con due cromosomi X e un cromosoma Y. Questa sindrome comporta statura più alta della media, pubertà ritardata, sterilità e in alcuni casi difficoltà di apprendimento.
Cariotipi 47, XXX (Triplo X) e 47, XYY (Sindrome di Jacobs). Non si associano a difetti evidenti alla nascita e spesso possono rimanere non diagnosticate.
Che cosa sono le Aneuplodie autosomiche rare (RAA) e le delezioni e duplicazioni ≥7 Mb (CNVs)?
Le aneuploidie autosomiche rare (RAA) sono anomalie del numero dei cromosomi autosomici diverse da quelle più comuni come la trisomia 21, 18 e 13 ad esempio: anche le RAA hanno però delle conseguenze clinicamente importanti.
Le CNVs (Copy Number Variants o delezioni e duplicazioni ≥7Mb) sono alterazioni cromosomiche strutturali dovute alla perdita o all'aumento di regioni cromosomiche di diverse dimensioni. Quando si verifica una perdita di DNA si parla di delezione, quando avviene un guadagno si parla di duplicazione. Le CNVs possono essere correlate ad anomalie fetali e a ritardo dello sviluppo. Si raccomanda la consulenza genetica da parte di un medico o di un consulente genetico specializzato prima di richiedere il test, per spiegarne i vantaggi e i limiti, nonché per discuterne i risultati e le possibili implicazioni.
AURORA ti mette a disposizione materiale informativo che puoi condividere con i tuoi pazienti per aiutarli nella loro scelta:
- Brochure informativa AURORA;
- Video informativo sull’importanza dei test prenatali non invasivi clicca qui.