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Aurora magazine

Nato il primo bambino concepito con un ovulo maturato in vitro

Una paziente ha dato alla luce un bambino sano presso l’ospedale Antoine Béclère University, a Parigi. La donna ha fatto ricorso alla fecondazione in vitro usando degli ovuli congelati cinque anni prima. La cosa davvero eccezionale, però, è che gli ovuli erano immaturi al momento della raccolta.

Cinque anni fa, la paziente allora ventinovenne aveva ricevuto una diagnosi di tumore al seno. Dovendosi sottoporre alla chemioterapia, aveva deciso di congelare alcuni ovuli ancora immaturi. In questo modo, avrebbe potuto provare ad avere figli una volta guarita dalla malattia. Vinta la lotta contro il tumore, la donna ha deciso di diventare madre.

Gli ovociti erano stati congelati con la vitrificazione, un processo che abbassa la temperatura all’istante e riduce al minimo i danni cellulari. Prima di usare la fecondazione in vitro, serviva però che gli ovuli fossero maturi. A tale scopo, i dottori hanno usato una tecnica detta “maturazione in vitro” (IVM). Questo è il primo caso di successo riportato.

Le donne che si sottopongono a chemioterapia congelano i propri ovuli immaturi da anni. I trattamenti di conservazione canonici sono infatti lunghi e, nei casi peggiori, potrebbero accelerare l’avanzamento del tumore. Purtroppo, fino a oggi nessuno aveva riportato casi di successo. La paziente parigina è la prima donna ad aver usato la tecnica e ad aver dato alla luce una bambina sana.

La piccola è nata a termine, senza complicazioni né in gravidanza né dopo. Pare quindi che i medici abbiano trovato la combinazione giusta di trattamenti per preservare la fertilità femminile.

Fonte: annalsofoncology.org

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L’Ungheria offre IVF gratis per tutti

L’Ungheria offrirà trattamenti di fecondazione in vitro gratuiti a tutte le coppie che ne avranno bisogno. Lo ha annunciato il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Il provvedimento mira a combattere il declino democratico che la nazione sta attraversando, che si sta facendo sempre più grave da quattro decenni a questa parte.

Ad oggi, il tasso di nascite in Ungheria è di 1,48 bambini per donna. Come altri paesi, anche l’Ungheria sta affrontando il declino demografico con politiche per incentivare l’aumento delle nascite. Ad esempio, sono previsti forti sgravi fiscali per le donne con quattro figli o più. A partire da quest’anno, i benefici potrebbero essere estesi anche alle donne con tre figli. Per il primo ministro, però, sono necessari ulteriori incentivi.

L’attuale governo mira a rendere l’aumento demografico l’obbiettivo principale dell’Ungheria. Ciò significa sostegno alle famiglie con tanti figli, incentivi per chi fa figli e aiuti per chi non riesce a concepire. I trattamenti di fecondazione in vitro gratuiti rientrano proprio in questa ultima tipologia di politiche.

A dicembre, il governo ungherese ha preso il controllo di ben sei cliniche per la fertilità. Le strutture saranno gestite dallo Stato e verranno messe a disposizione delle coppie con problemi a concepire. Nonostante il lancio dell’iniziativa sia previsto per febbraio, è ancora poco chiaro quali coppie avranno diritto ai trattamenti gratuiti e quali no.

Fonte: bbc.com

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La qualità degli spermatozoi dipende dal metabolismo

La selezione degli spermatozoi più motili è una fase ormai d’obbligo nella fecondazione assistita. In questo modo i campioni di sperma vengono “puliti” di tutti gli spermatozoi lenti, malati, danneggiati. Ciò aumenta le probabilità che la IVF abbia un esito felice. Gli scienziati sono però ancora incerti su quali siano i fattori che influenzano la qualità degli spermatozoi.

Un team di biologi dell’Università tecnica di Dresda ha analizzato diversi tipi di spermatozoi bovini. Ne ha valutato il metabolismo, la motilità e la lunghezza della coda, cercando delle connessioni. Dai dati è emersa una connessione tra velocità del metabolismo e dei movimenti del flagello. Più il metabolismo della cellula è rapido, meglio si muove nel flusso. Ciononostante, la correlazione non è così immediata.

La dottoressa Veronika Magdanz ha spiegato l’effettivo peso dei risultati. Non si tratta semplicemente di cercare gli spermatozoi che metabolizzano di più. Le cellule selezionate hanno anche riserve di energia più basse, dato che ne consumano di più e più velocemente. Certi percorsi metabolici possono quindi avere conseguenze negative sulla salute delle cellule, danneggiandone l’integrità. Ad esempio, uno di questi percorsi produce pericolosi radicali liberi che accelerano il deterioramento degli spermatozoi.

I risultati dello studio spiegano perché selezionare gli spermatozoi in base a quanto si muovono velocemente. Sarà possibile applicarli sia agli esseri umani sia agli animali d’allevamento, seppure con qualche approfondimento in più.

Fonte: tu-dresden.de

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La politica dell’embrione unico si dimostra efficace

Ad aprile 2017, la American Society for Reproductive Medicine (ASRM) e la Society for Assisted Reproductive Technology (SART) hanno rivisto le loro linee guida riguardo la IVF. Le nuove indicazioni raccomandano di impiantare solo un embrione alla volta, specie in donne sotto i 38 anni. In caso di insuccessi multipli, raccomandano di non salire sopra i due embrioni per impianto. Secondo gli ultimi report, questa politica sta dando i propri frutti.

Negli Stati Uniti, i parti gemellari hanno subito un crollo. In compenso, non c’è stato alcun cambiamento nel tasso di nuovi nati. Ciò è accaduto in seguito alla nuova politica di cui sopra, volta a ridurre i tanti rischi legati ai parti gemellari. La dottoressa Allison Eubanks ha analizzato il fenomeno e gli effetti sulle sue pazienti.

Il centro medico di cui la dottoressa fa parte ha fatto subito proprie le nuove linee guida. I medici non hanno fatto alcuna eccezione, anche per studiare l’effettivo impatto sulle pazienti e sui nuovi nati. Secondo la dottoressa, è stata una buona scelta. Lei ed altri ricercatori hanno infatti confrontato i risultati di cicli condotti nei 2 anni precedenti la politica e nei 2 anni successivi. In totale, i ricercatori hanno avuto modo di studiare 367 gravidanze andate a buon fine.

I dati mostrano un calo netto nel numero di embrioni trasferiti e nel tasso di gravidanze gemellari. In parallelo, c’è stato un aumento della qualità degli embrioni trasferiti con conseguenze positive per mamme e bambini. Ciononostante, i medici hanno constatato come questo approccio funzioni soprattutto sulle pazienti più giovani. Nel caso di donne più adulte, con diversi tentativi alle spalle, potrebbe essere meglio usare un altro tipo di approccio.

Fonte: medscape.com

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