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Sindrome nefrosica: cos’è e come si manifesta

La sindrome nefrosica è una malattia che colpisce circa 1-7 persone su 100.000 ogni anno. Nei soggetti che ne soffrono, le unità filtranti dei reni sono danneggiate. Ciò provoca una fuoriuscita delle proteine nelle urine, con conseguente deficit per l’organismo. La carenza di proteine nell’organismo provoca anche ritenzione di sali e liquidi, quindi gonfiore. Inoltre, la carenza di proteine si lega a un aumento della produzione di grassi da parte del fegato.

Chi soffre di sindrome nefrosica tende ad avere un rigonfiamento su tutto il corpo, in particolare gambe e pancia. I soggetti malati urinano poco e aumentano di peso in apparenza senza ragione. Le manifestazioni possono però cambiare in base che ci si trovi di fronte a sindrome nefrosica primaria o secondaria. La secondaria è il risultato di altre patologie, come tumori o HIV. I tipi più comuni della primaria, invece, sono la “glomerulonefrite a lesioni minime” e la “glomerulosclerosi focale segmentale”.

La glomerulonefrite a lesioni minime è la tipologia più comune tra i bambini. Ne soffre il 75% di coloro affetti dalla malattia, contro il 20% degli adulti. Questo tipo è trattabile con farmaci corticosteroidi, ma raramente gli effetti sono permanenti. Il 60% dei pazienti soffre di una o più recidive della malattia. La glomerulosclerosi focale segmentale è invece difficile da trattare e porta spesso alla perdita dei reni.

La diagnosi di sindrome nefrosica avviene mediante:

  • Analisi delle urine. Un livello troppo alto di proteine nelle urine è uno dei sintomi più importanti. Le analisi vengono fatte sulle urine raccolte nel corso di 24 ore.
  • Analisi del sangue. Si misurano i livelli di ipo-albuminemia e iperlipidemia.
  • Biopsia renale. I medici prelevano un frammento di rene e ne esaminano le unità filtranti, per verificare se sono danneggiate.

Fonte: nephceurope.eu/nc/it/