I neonati esposti in fase prenatale alla violenza hanno un tasso più alto di atteggiamenti aggressivi verso le madri. Lo sostiene una ricerca delle professoresse Laura Miller-Graff e Jennifer Burke Lefever, dell’Università di Notre Dame.
Le donne in gravidanza sono più esposte alla violenza domestica rispetto alle altre. Molti studi si concentrano quindi sulle conseguenze negative sull’andamento della gestazione. Questo studio analizza per la prima volta le conseguenze a lungo termine sulla psicologia infantile. È emerso che l’esposizione prenatale alla violenza ha conseguenze più profonde di quanto non si potrebbe credere.
Nonostante l’esposizione sia indiretta, i bambini mostrano delle ripercussioni fino ai 2 anni di vita. I figli di donne vittime di violenza sono più aggressivi, meno propensi a obbedire alla madre. Ciononostante, questa aggressività tende a non uscire dalle mura domestiche. Gran parte dei bambini analizzati hanno comportamenti normali con i coetanei e sfogano l’aggressività solo sul genitore.
Gran parte dei sistemi di supporto individuano l’esposizione dei bambini a casi di violenza domestica in età prescolare. Purtroppo potrebbe essere già tardi per evitare un impatto negativo sul piccolo, oltre che ovviamente sulla madre.
Secondo le autrici dello studio, la gravidanza potrebbe essere un buon momento per individuare gli episodi di violenza e intervenire. Le donne sono sotto controllo costante a causa della gestazione, a contatto con medici e psicologi. Muoversi dopo, come si fa di solito, potrebbe essere tardi per mamme e bambini.
Fonte: eurekalert.org
Add a comment