La tecnologia del silicio è una delle branche più promettenti per sviluppare test di screening prenatale economici ed efficaci. La sua applicazione va oltre la creazione di computer più piccoli e smartphone più potenti. La possibilità di raccogliere dati velocemente e meglio, infatti, amplierà la potenza computazionale di molte delle macchine usate oggi per l’analisi del DNA.
Affinché la tecnologia attuale avanzi ancora, è necessario trovare un modo per rimpicciolire ancora i blocchi di chip. Solo a questo punto sarà possibile avere macchine grandi come quelle attuali, ma molto più potenti. Nel campo della ricerca medica e dell’erogazione di servizi per la salute, questo significherà cure personalizzate più facili ed economiche.
Gli studi sui semiconduttori stanno portando a nuove strumentazioni per l’analisi dei dati, più piccole e veloci. Oggi è possibile avere componenti in silicio grandi quanto cellule o biomolecole. Il prossimo passo sarà ottenere dei ponti tra chip e biologia, che porterà a macchine per il sequenziamento del DNA compatte e test diagnostici in miniatura. Fantascienza? Ancora per poco.
I test del DNA fetale consentono di analizzare la presenza di eventuali anomalie, causa di future patologie. Alcune aziende stanno elaborando chip fotonici in silicio in grado di leggere più molecole di DNA in parallelo. Questi sono accompagnati da sensori fatti con semiconduttori complementare a ossido metallico, che ne migliorano la qualità. In questo modo si aumenta il DNA analizzato ogni ora, con un crollo del tempo impiegato, delle risorse e dei costi. Si calcola che tutto questo porterà a un abbassamento dei costi di equipaggiamento del 50%, con macchine in grado di generare sette volte le informazioni attuali.
Fonte: mddionline.com
Add a comment