Gli adolescenti studiosi sono meno attratti dalle sigarette, ma è più probabile che fumino erba e bevano. Lo rivela uno studio durato 9 anni dell'University College di Londra e pubblicato sulla rivista BMJ Open. La causa sarebbe il legame tra abilità accademiche e tendenza a sperimentare, che renderebbe anche più probabile l'avvicinarsi alle sostanze stupefacenti. Un tipo di sperimentazione, però, che potrebbe avere conseguenze anche sul lungo periodo.
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 6000 undicenni provenienti da 838 scuole pubbliche e da 52 scuole private. Hanno sottoposto loro un questionario, cui rispondere periodicamente fino ai 20 anni e riguardante l'assunzione di tabacco, alcol e cannabis. A seconda delle risposte date, gli studiosi hanno suddiviso i partecipanti tra utilizzatori abituali e regolari, occasionali e regolari, non utilizzatori.
Gli scienziati hanno quantificato l'uso dell'alcol in base al numero di ubriacature: per i soggetti ubriacatisi più di 52 volte in un anno, hanno usato l'etichetta “consumo pericoloso”. Nel caso della cannabis, invece, hanno applicato la categoria utilizzatore precoce ai soggetti tra i 13 e i 17 anni e utilizzatore tardo per quelli tra i 18 e 20. Hanno inoltre usato le categorie di utilizzatore occasionale o abituale. Per quantificare le abilità accademiche, i ricercatori hanno usato i risultati del Key Stage 2, un test nazionale che i ragazzi effettuano a 11 anni.
Secondo le risposte ai questionari, nei primi anni dell'adolescenza i ragazzi più bravi a scuola sono stati meno propensi a fumare. In compenso, i ragazzi con i risultati scolastici più alti avevano il 25% di probabilità in più di essere utilizzatori occasionali di erba. Sempre loro, avevano il 53% di probabilità in più di essere utilizzatori abituali rispetto agli studenti meno dotati.
Durante la tarda adolescenza, i ragazzi più bravi a scuola avevano il doppio delle probabilità di consumare alcol regolarmente e abitualmente. Sempre loro, avevano il 50% in più delle probabilità di consumare cannabis occasionalmente e quasi il doppio di consumarla abitualmente.
Gli autori dello studio offrono varie possibili spiegazioni per il fenomeno. La più probabile è il legame tra intelligenza e apertura alle nuove esperienze.
Fonte: medicalxpress.com