Uno studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry Open mira a migliorare la diagnosi dell’ansia in gravidanza. Gli autori hanno infatti sviluppato un tipo di screening specifico per le future mamme. In questo modo si individueranno più casi di ansia prenatale, che oggi tendono a rimanere non diagnosticati e quindi non trattati.
Per il momento il National Institute for Clinical Excellence raccomanda gli strumenti diagnosti tradizionali. Secondo lo studio, però, questi potrebbero non essere sufficienti per le donne in gravidanza. Gli screening tradizionali puntano infatti su sintomi quali palpitazioni e difficoltà a prendere sonno, che però sono comuni anche nelle gravidanze non problematiche. Di conseguenza, i ricercatori della Nursing, Midwifery and Allied Health Professions Research Unit (NMAHP-RU) hanno sviluppato uno screening più specifico.
I ricercatori hanno individuato una serie di sintomi specifici per l’ansia prenatale. A questo scopo, hanno valutato tutti gli studi condotti sul tema negli ultimi anni. Per ottenere risultati più precisi, hanno usato le scale dell’ansia anche su donne incinte e in buona salute. In questo modo hanno individuato sintomi molto più rilevanti per questo ambito preciso, che potrebbero diventare indicatori affidabili di ansia prenatale.
I sintomi di ansia prenatale individuati includono: preoccupazioni eccessive sulla propria salute e quella del bambino; panico; paura del parto. Se non trattati, tutti questi sintomi possono sfociare in vera e propria depressione, con conseguenze negative per la mamma e per il bambino. Grazie allo studio, invece, rientreranno in una nuova scala da usare per lo screening nelle donne in gravidanza.
Fonte: stir.ac.uk
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