Il fumo in gravidanza può abbassare i livelli di ossigeno nell’utero, con conseguenze negative per il feto. Tra questo potrebbero esserci anche problemi di fertilità più avanti nella vita, secondo i ricercatori dell’Università di Cambridge.
Un team ha esposto un gruppo di cavie gravide al fumo e ad altri fattori che abbassano i livelli di ossigeno per il feto. Quando i piccoli sono arrivati all’età adulta, ne hanno esaminato anche la fertilità. Le femmine avevano ovaie più vecchie e meno ovociti a disposizione rispetto alla media. Di conseguenza, erano anche meno fertili rispetto alle coetanee che avevano ricevuto la giusta quantità di ossigeno.
L’ipossia prenatale è legata a diverse possibili cause, tra le quali il fumo appunto. Altre sono l’abitare in alta quota, l’obesità, la preeclampsia. Oltre ad essere rischiosa nel breve periodo, ha anche conseguenze importanti sul lungo. Ad esempio, aumenta il rischio di malattie cardiache in età adulta. Nessuno aveva però mai esaminato gli effetti sull’apparato riproduttivo.
Le cavie private dell’ossigeno in età prenatale avevano meno ovociti. Inoltre, i telomeri dei tessuti ovarici erano molto più corti di quanto avrebbero dovuto essere. Di conseguenza, le cellule avevano una vita più breve rispetto alla media e gli ovociti vivevano meno.
I ratti e gli esseri umani hanno un apparato riproduttivo simile, quindi la scoperta è facile da traslare sugli esseri umani. Saranno necessarie ricerche più approfondite, ma c’è motivo di credere che il fumo in gravidanza riduca la vita produttiva della prole. E forse non solo quella.
Fonte: cam.ac.uk
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