Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Collegamento tra carenza di sonno e diabete gestazionale

Una ricerca dell’Università dell’Illinois ha svelato il collegamento tra carenza di sonno e diabete gestazionale. I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti da otto studi precedenti, che hanno coinvolto un totale di 17.308 puerpere. È così emerso che dormire poco aumenta il rischio di sviluppare la malattia.

Sette studi su otto si basavano su interviste nelle quali le donne riportavano la durata del loro sonno. L’ottavo usava un accelerometro per misurare i parametri legati al sonno. Tutti e otto riportavano inoltre eventuali disturbi delle partecipanti, quali appunto il diabete gestazionale. I ricercatori hanno inoltre usato i dati di altri quattro studi. Questi ultimi misuravano i livelli di zucchero nel sangue e la durata del sonno in 287 donne affette da diabete.

Dormire meno di 6 ore a notte aumenta il rischio di diabete di 1,7 volte. Le analisi con l’accelerometro sono ancora più precise. Le donne che dormono meno di 6,25 ore a notte si ammalano di diabete 2,84 volte in più di quante dormono più di 6,25 ore. Inoltre, hanno livelli medi di zucchero nel sangue molto più alti.

Erano già note le conseguenze della carenza di sonno sulla salute. Questo è però il primo studio che analizza obiettivamente il collegamento tra sonno, livelli di zucchero e diabete gestazionale. Ciò che emerge è che le donne incinte dovrebbero non solo mangiare bene, ma anche dormire di più.

Fonte: ctvnews.ca

Add a comment

Sempre più coppie negli USA per la fecondazione assistita

Cresce il numero di coppie che vanno negli Stati Uniti per praticare la fecondazione assistita. Lo rivela uno studio del Georgia Institute of Technology. Comparati agli statunitensi, i “turisti della riproduzione” sono più inclini a usare ovociti donati e sfruttare gli screening prenatali.

Lo studio analizza i dati di più di 1 milione di cicli di fecondazione assistita, praticati tra il 2006 e il 2013. In questo lasso di tempo, il numero di coppie straniere è salito dall’1,2% a un totale dell’2,8%. Nel 2013 le coppie straniere che hanno praticato la fecondazione assistita negli Stati Uniti sono state quasi 5.400.

Gli stranieri hanno cercato trattamenti non disponibili nei loro paesi, sfruttando certe tecnologie molto di più degli statunitensi stessi. Il 42% dei cicli di non residenti ha previsto l’uso di ovociti donati, contro il 10,6% dei cicli di statunitensi. Inoltre, gli stranieri hanno richiesto madri surrogate 8 volte in più rispetto ai residenti (il 12,4% contro l’1,6%). Anche la percentuale di test genetici pre-impianto è stata 4 volte superiore a quella dei residenti (19,1% contro 5,3%).

I pazienti stranieri esaminati provenivano da 147 paesi in tutto il mondo. Il 50% di coloro dei pazienti canadesi e inglesi hanno usato ovociti donati, probabilmente a causa di certe restrizioni legali nei loro paesi. La percentuale sale al 90% nel caso dei pazienti giapponesi.

Fonte: gatech.edu

Add a comment

Diabete gestazionale: cos’è e come si affronta

Con diabete gestazionale si intende quella forma di diabete diagnosticata per la prima volta in gravidanza. In alcuni casi la malattia insorge in corrispondenza con la gestazione, in altri è una forma precedente non diagnosticata. Si stima che interessi circa il 7% delle gravidanze ed è un pericolo sia per la madre sia per il figlio.

Il diabete gestazionale aumenta il rischio di complicanze materne e fetali. Per questo motivo è essenziale che la donna si attenga a regole molto rigide e stia sotto controllo medico. In particolare, è importante agire su elementi dello stile di vita della donna, come alimentazione e attività fisica. La malattia è infatti legata anche a una serie di cattive abitudini.

I fattori che determinano la comparsa di questa forma di diabete sono sia genetici che ambientali. Alcune donne sono geneticamente predisposte al diabete mellito di tipo 2, il che facilita l’insorgere della malattia. È però determinante anche l’età della donna e il peso: le donne molto sovrappeso o obese sono molto più a rischio. Anche la presenza di una pregressa sindrome dell’ovaio policistico può essere un fattore di rischio.

Questo tipo di diabete non dà sintomi particolari. Quelli più evidenti sono: aumento ingiustificato di sete diuresi; perdita di peso ingiustificata; cistiti ricorrenti; problemi alla vista. Nel caso in cui la futura mamma presenti sintomi del genere, è bene che si sottoponga a una serie di test specifici. Come si suol dire, però, meglio prevenire che curare.

La prevenzione del diabete gestazionale inizia prima della gravidanza. È importante che chi desidera diventare mamma incrementi l’attività fisica e dia un taglio agli zuccheri semplici. In caso di obesità, bisognerebbe cercare di perdere il più possibile peso prima di concepire. Il dimagrimento dovrebbe anche rendere più facile rimanere incinta.

Add a comment

Poca carne in gravidanza potrebbe predisporre alle dipendenze

Troppa carne fa sempre male. Uno studio del dottor Joseph Hibbeln, però, svela i rischi della carenza di carne in gravidanza. Secondo la ricerca, potrebbe predisporre il bambino a dipendenze da alcol e droghe.

Lo studio ha coinvolto 5.109 donne. I ricercatori hanno confrontato la quantità di carne consumata dalle madri con le abitudini dei figli adolescenti. È emerso un rapporto inversamente proporzionale tra le due cose. I figli di chi mangiava meno carne erano più propensi a fare uso di cannabis, sigarette e alcol.

La causa della maggiore predisposizione all’abuso di sostanze potrebbe stare nella carenza di B12 in gravidanza. La vitamina è infatti presente soprattutto in carne e prodotti di origine animale. Il mancato consumo di carne provoca spesso deficit di B12, che potrebbero avere conseguenze sul feto. Un modo per ridurre il rischio è assumere integratori vitaminici appositi, sempre seguendo i consigli del proprio medico.

La ricerca è importante in particolare per le donne che seguono una dieta vegetariana, se non addirittura vegana. È fondamentale che valutino l’impatto che questa scelta potrebbe avere sullo sviluppo del feto. Onde evitare complicazioni future, quindi, è consigliabile che si facciano consigliare dal proprio medico.

Fonte: eurekalert.org

Add a comment