Le Olimpiadi 2020 di Tokyo potrebbero usare la genetica per individuare chi si dopa. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Olimpica Thomas Bach. La nuova tecnologia è in grado di individuare tracce delle sostanze illecite perfino mesi dopo l’assunzione. Bastano un campione di sangue e poche ore per ottenere i risultati. Affinché sia davvero utilizzato durante le Olimpiadi, però, il test dev’essere prima approvato dalla Agenzia Mondiale Antidoping.
Il test genetico è un’idea del professor Yannis Pitsiladis, specializzato in medicina dello sport e genetica all’Università di Brighton. La tecnologia è in lavorazione fin dal 2006 e dovrebbe essere ormai pronta. I membri del suo team hanno infatti testato il test con gruppi di atleti volontari, fin’ora con ottimi risultati. Il test è stato in grado di identificare sia l’uso di sostanze vietate sia eventuali trasfusioni illecite.
Secondo Pitsiladis, il test darà una svolta alla lotta contro il doping. Anche se non fosse validato in tempo per le Olimpiadi 2020, sarà comunque uno dei protagonisti dell’evento. Gli scienziati ne approfitteranno infatti per raccogliere il maggior numero possibile di campioni, così da analizzarli in un secondo momento. Questo si andrà a sommare al fatto che il programma di test pre-Olimpiadi previsto sarà il più grande mai programmato.
I membri dell’Agenzia Mondiale Antidoping e l’autore dello studio sono fiduciosi che tutto questo aiuterà a disincentivare il doping. Inoltre, un test del genere potrebbe ridurre il rischio di eventi simili allo scandalo del doping russo nel 2015.
Fonte: theguardian.com
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