Il larotrectinib è un farmaco usato per il trattamento dei tumori solidi di causa genetica. In particolare, lo si usa nei casi di fusione dei geni NTRK, i recettori tirosin chinasici nei neutrofili. L’Agenzia Europea dei Farmaci ne ha autorizzato la vendita anche nell’Unione Europea, affinché sia usato nei casi di tumore inoperabile.
Quando il tumore è troppo diffuso o non può essere rimosso chirurgicamente, il trattamento si fa più difficile. È frequente nei casi di tumore che hanno origine dal sangue o dal midollo spinale, diffondendosi in tutto il corpo. In alcuni di questi casi, è possibile usare il larotrectinib. Prima di farlo, però, bisogna effettuare un test per confermare la fusione genetica di NTRK nel tumore.
La fusione di NTRK provoca lo sviluppo di proteine che stimolano la crescita delle cellule tumorali. La si trova soprattutto in alcuni tumori rari, tra i quali quello alle ghiandole salivari. Di tanto in tanto, però, interessa anche tumori polmonari e del colon. Il farmaco serve proprio in questi casi.
Per l’autorizzazione alla messa in vendita, sono state necessarie tre sperimentazioni su un totale di 102 pazienti, adulti e bambini. Il 67% di questi ha tratto beneficio dalla terapia, il che apre le porte a nuovi trattamenti contro i tumori. Farmaci come il larotrectinib agiscono infatti su tumori specifici, caratterizzati da particolari alterazioni del DNA. Il team di sviluppo sta sviluppando un farmaco simile a questo, che agisce però sulle alterazioni del gene RET.
Fonte: ansa.it