Il dottor David Liu ha guidato uno studio che ha portato allo sviluppo di una nuova tecnica di editing genetico, ancora più precisa di Crispr-Cas9. Prime editing – questo è il nome – offre un controllo maggiore e riduce il rischio di cambiamenti indesiderati. Potrebbe quindi aprire le porte a nuove applicazioni, ad oggi solo teoriche proprio per evitare modifiche impreviste nel DNA.
Il nuovo strumento potrebbe non riuscire a gestire cambiamenti grossi come quelli di Crispr-Cas9. Per il momento, quindi, è improbabile che lo sostituisca in toto. Questo perché prime editing codifica le modifiche su un filamento di RNA. Più il filamento si allunga, più è probabile che si rovini nel corso dell’operazione. In compenso, il processo è molto più versatile della vecchia tecnica di editing genetico.
Sia Crispr-Cas9 sia prime editing tagliano il DNA in punti specifici del genoma. Crispr-Cas9 rompe entrambi i filamenti della doppia elica del DNA, dopodiché lascia che sia la cellula stessa a riparare il danno. Ciò comporta dei rischi maggiori, dato che non sempre il processo di guarigione va come previsto. Prime editing bypassa questi problemi e riduce i rischi.
La nuova tecnica usa Cas9 per riconoscere le sequenze di DNA, ma agisce su un solo filamento dell’elica. Dopodiché interviene un secondo enzima guidato da un filamento di RNA, che ripara il danno fatto dal taglio. Il tutto permette di agire in maniera meno invasiva e rende la guarigione del DNA meglio controllabile.
Fonte: nature.com
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