I danni congeniti provocati dal virus Zika sono diventati una vera e propria emergenza in Brasile. Un team di studiosi dell’Università di Oxford e dell’Università di Rio de Janeiro ha però notato una correlazione tra le condizioni socioeconomiche della zona e la gravità dei danni. Secondo i ricercatori, condizioni di malnutrizione materna potrebbero aggravare i danni congeniti nei figli. Ci potrebbe quindi essere un legame tra alimentazione e malformazioni fetali.
Lo studio mostra che le anomalie nello sviluppo causate da ZIKA sono più gravi in presenza di malnutrizione. In particolare, i danni peggiori paiono verificarsi in presenza di una dieta povera di proteine. Ciò potrebbe spiegare perché la diffusione del virus ha conseguenze così diverse a seconda delle diverse zone.
L’infezione colpisce le cellule staminali del cervello fetale, mutandone i geni e le proteine. In questo modo modifica anche in modo in cui le cellule e i vasi sanguigni si sviluppano. I ricercatori hanno quindi testato cosa succede quando preesiste un deficit di proteine causato dalla dieta. Nel caso di topi infettati con Zika e sottoposti a una dieta povera di proteine, i difetti congeniti si sono moltiplicati.
Le cavie sane messe a contatto con il virus si sono dimostrate più resistenti all’infezione. Quelle denutrite, invece, si sono dimostrate meno in grado di contrastare gli effetti del virus. Per il momento, però, è difficile determinare quante di queste osservazioni siano valide anche negli esseri umani.
Fonte: ox.ac.uk
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