In presenza di una particolare proteina antivirale, il virus Zika provoca la distruzione delle cellule fetale con conseguente aborto spontaneo. È quanto rivela uno studio del Howard Hughes Medical Institute. La proteina – un recettore coinvolto nei segnali del sistema immunitario – è una probabile causa di aborto spontaneo e di altre complicazioni. La scoperta potrebbe avere ripercussioni anche su quante soffrono di malattie autoimmuni e non riescono ad avere un figlio.
Il virus Zika è collegato sia a difetti congeniti sia a morte fetale. I ricercatori hanno analizzato il ruolo delle proteine di segnalazione chiamate interferoni. Gli interferoni sono tra i fattori antivirali più potenti nel corpo umano. Quando l’organismo individua un virus, le cellule rilasciano interferoni che stimolano la risposta immunitaria. Si sapeva già che le cavie adulte prive del recettore che collega interferone-alfa e interferone-beta sono più soggette al virus Zika.
Il team del dottor Iwasi ha analizzato in che modo gli interferoni interagiscono con il virus Zika in gravidanza. Le cavie gravide prive del recettore e infettate hanno dato alla luce feti a propria volta infetti. Nelle cavie aventi il recettore, invece, si è registrato un più alto tasso di aborti spontanei. La causa sarebbe stato un mix di cambiamenti strutturali e molecolari, che avrebbero portato a un deficit di vasi sanguigni nella placenta.
Secondo Iwasaki, il recettore dell’interferone potrebbe spingere l’organismo a uccidere il feto in risposta al segnale di allarme. Ne deriva che l’interferone, insieme all’abilità del feto di rispondere a determinate infezioni, potrebbe essere la causa di alcune complicazioni anche negli umani. Una risposta simile a quella con il virus Zika sarebbe presente anche nei casi di toxoplasmosi, herpes e lupus.
Fonte: medicalxpress.com