Gli studiosi dello UK National Screening Committee (NSC) raccomandano alle future mamme di sottoporsi a un esame di screening prenatale non invasivo, come il test del Dna fetale, prima di effettuare un test invasivo e rischioso come l’amniocentesi.
Lo UK National Screening Committee (NSC), un comitato composto da esperti spesso consultato dal Ministero della salute inglese, si è espresso favorevolmente sui NIPT (i test prenatali non invasivi), un servizio per le donne in gravidanza che è attualmente in Gran Bretagna è offerto solo da aziende private.
I NIPT sono test di screening prenatale non invasivi in grado di verificare in modo probabilistico, mediante una semplice analisi del sangue, la presenza o meno di patologie genetiche nel feto. Su questi test, è stato recentemente pubblicato uno studio inglese sulla rivista “Ultrasound in Obstetrics and Gynecology”, che ha scoperto che 3 donne incinte su 5 che portano in grembo un feto ad alto rischio di sviluppare tali malattie hanno scelto di sottoporsi a un test di screening non invasivo prima di effettuare un test invasivo.
In particolare, alle donne incinte viene raccomandato il test del Dna fetale, che rintraccia e analizza i frammenti del Dna del nascituro nel sangue materno. Gli esperti inglesi sostengono che, sottoponendosi a tale esame, le future mamme possono salvare la vita dei propri bambini; i NIPT infatti – a differenza dei test invasivi – non provocano nessun rischio di aborto spontaneo. La ricerca afferma inoltre che il test del DNA fetale è "altamente affidabile". Ovviamente, qualora i risultati del test mostrassero che il feto abbia un rischio maggiore di 1 a 150 di sviluppare la sindrome di Down, è poi necessario effettuare un test diagnostico. Secondo gli esperti, l’inserimento di questo esame all’interno del servizio sanitario nazionale inglese potrebbe portare a una rilevante diminuzione delle donne che si avvalgono dei test invasivi, che sono piuttosto costosi.
Fonte: “Mirror”
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