Shoukhrat Mitalipov, della Oregon Health and Science University, ha modificato un embrione umano senza errori. È la prima volta che succede e apre le porte all’utilizzo della Crispr per la lotta contro le malattie genetiche. Molti avanzano però perplessità su un eventuale rischio di derive eugenetiche.
Il processo di gene-editing Crispr rende le modifiche al DNA permanenti e, soprattutto, ereditabili. Gli scienziati cinesi avevano effettuato 3 esperimenti, ma le cellule embrionali non avevano recepito le modifiche in maniera omogenea. C’era quindi il rischio di creare anomalie genetiche trasmissibili nelle generazioni future.
Il team dello scienziato kazako ha usato la Crispr con la tecnica del “germiline engineering”. Al contrario dei cinesi, i ricercatori hanno iniettato Crispr nello stesso momento della fecondazione in vitro. In questo modo hanno ottenuto decine di embrioni, che hanno fatto sviluppare per qualche giorno. Non ne hanno impiantato nessuno in utero, ma il problema etico è comunque presente.
La National Academy of Sciences degli Stati Uniti ha dichiarato di supportare l’uso della Crispr solo per fini medici. A febbraio 2017 ha quindi chiesto di regolamentare l’uso della tecnica, affinché venga usata solo per affrontare malattie ereditarie. Anche per questo motivo, il Congresso ha vietato di impiantare embrioni modificati.
Fonte: lastampa.it
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