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Depressione post-parto: cos’è e come si riconosce

La gravidanza provoca una serie di grossi cambiamenti nel fisico di una donna. Questi agiscono sia sulla sfera fisica sia su quella mentale. Dopo il parto, è facile che lo stress e i cambiamenti ormonali alterino l’umore. In gran parte dei casi questi si traducono in un malessere passeggero che si risolve in qualche mese. Nel 10-15% dei casi, invece, il malessere perdura e si trasforma nella cosiddetta depressione post-parto.

La depressione post-parto prevede almeno cinque dei seguenti sintomi, che devono durare per almeno due settimane:

  • umore depresso
  • perdita di piacere
  • mancanza/eccesso di appetito
  • calo/aumento improvviso di peso
  • sonno alterato
  • mancanza di energie
  • isolamento
  • senso di impotenza
  • ansia
  • calo della libido
  • calo della concentrazione
  • pensieri di morte
  • agitazione.

Nel caso in cui si manifestino questi sintomi, è necessario rivolgersi a uno specialista per confermare la diagnosi. In alcuni casi, infatti, i sintomi in questione possono essere legati ad altri disturbi della sfera emotiva e psicologica. Altre volte, invece, sono solo una reazione momentanea allo stress del cambiamento. Uno specialista saprà individuare le cause dietro al singolo malessere e consigliare come affrontarlo. In ogni caso, è importante non sottovalutare mai il problema.

I primi sintomi della depressione post-parto si manifestano spesso tra la 3a e la 4a settimana dopo il parto. Tendono a ricomparire in maniera ciclica fino al 6° mese, a volte fino al 9°. In alcuni casi possono persistere per anni, con danni per la qualità della vita di tutta la famiglia. Un consulto psicologico e – là dove necessario – psichiatrico può evitare molte sofferenze inutili a mamma e bambino.

Fonte: stateofmind.it