L’Ospedale Bambino Gesù di Roma è stato il palco dell’incredibile separazione di due gemelline siamesi algerine. L’operazione è durata 10 ore e ha coinvolto un’equipe di 40 persone. L’ospedale romano si prepara però a una nuova sfida. A fine novembre i medici staccheranno due sorelline del Burundi.
La nuova separazione di siamesi si preannuncia ancora più complicata della precedente. Le bambine hanno due mesi e mezzo e sono legate nel punto più basso della schiena. Sono attaccate per le gambe, il midollo spinale, la vescica e il retto, condividendo un unico ano. Questo ultimo punto rende l’operazione ancora più difficile: i medici dovranno creare un ulteriore ano, per dare alle due bambine la stessa aspettativa di vita.
La notizia dell’intervento di separazione sulle bambine algerine ha aumentato l’ottimismo in merito all’operazione. I medici ci tengono però a mettere dei paletti: la scienza ha i suoi limiti e le condizioni delle gemelline del Burundi non è facile. In alcuni casi è impossibile separare una coppia di siamesi senza uccidere uno dei due pazienti, oppure entrambi.
Nonostante i medici non si sbilancino in merito all’esito dell’operazione futura, ci sono buone notizie su quella passata. Ad un mese dall’intervento, le piccole Rayenne e Djihene stanno bene. Hanno attraversato e attraverseranno momenti difficili, ma la degenza pare normale e priva di sorprese.
Fonte: ansa.it