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Aurora magazine

Le infezioni non curate fanno fallire la PMA?

Solo il 13% dei cicli di procreazione medicalmente assistita (PMA) si concludono con esito positivo. Le ragioni sono molte, tra le quali ci potrebbero essere anche le infezioni sia maschili sia femminili. Una tempestiva diagnosi e cura potrebbero però ribaltare l’esito delle procedure. Ecco perché un team di esperti consiglia alle coppie infertili una diagnosi microbiologica preventiva.

Secondo l’Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani), diagnosticare e curare le infezioni consentirebbe a tanti di vincere la loro infertilità. In alcuni casi con l’ulteriore ausilio della fecondazione assistita, in altri perfino con il concepimento naturale.

Le principali cause di fallimento della PMA sono:

  • età avanzata;
  • alterazioni cromosomiche e altre cause genetiche;
  • malattie sessualmente trasmissibili;
  • infezioni all’apparato genitale.

Rimane comunque fuori un 15% di casi nei quali le cause del fallimento sono sconosciute.

Ciò che rende le infezioni pericolose è spesso la carenza o mancanza di sintomi. I soggetti non sono consapevoli della loro presenza, quindi non vengono prese in considerazione come possibile causa di infertilità. Ecco perché la diagnostica microbiologica è ancora oggi molto trascurata nell’iter che precede la PMA. Questo non capita con altre cause, come l’età o anche le anomalie genetiche. C’è però un ulteriore problema.

Le donne sono abituate a sottoporsi a un gran numero di accertamenti ginecologici. Questo non vale per gli uomini, che tendono ad essere più diffidenti sia verso le visite andrologiche sia verso gli esami microbiologici. Eppure entrambe le cose potrebbero facilitare la PMA, se non addirittura aiutare ad evitarla in toto.

Fonte: corriere.it