Le donne incinte che hanno sofferto di depressione o disturbo bipolare leggono le espressioni dei neonati in modo diverso. Questo capita anche a chi non ha mostrato nessun segno di disagio nel corso della gestazione. Potrebbe quindi essere indicativo di un alto fattore di rischio per i figli di queste donne. Lo rivela uno studio pilota, ma per confermare le scoperte saranno necessarie più ricerche a riguardo.
I ricercatori hanno coinvolto: 22 donne incinte con alle spalle una storia di depressione; 7 donne incinte con una storia di disturbo bipolare alle spalle; 28 donne incinte sane; 18 donne non incinte. Le donne erano tutte tra la 27a e la 39a settimana di gestazione.
Gli studiosi hanno mostrato le foto di facce tristi e felici di adulti e neonati. Le donne dovevano dare un voto a ciascuna foto, in base al tasso di “felicità” o “tristezza”. La dottoressa Anne Bjertrup riporta che le risposte delle donne con una storia di depressione o disturbo bipolare erano molto diverse. Di conseguenza, potrebbero avere maggiori difficoltà a interpretare i segnali e le espressioni dei bambini.
Le donne incinte con una storia di disturbo bipolare hanno avuto difficoltà a riconoscere tutte le espressioni. In generale, hanno individuato soprattutto le espressioni positive in adulti e bambini. Di contro, quelle con una storia di depressione hanno individuato con maggiore accuratezza le espressioni negative. Si tratta però solo di uno studio pilota, quindi limitato. La dottoressa Bjertrup sottolinea che sarà necessario ripetere lo studio con un campione più ampio di donne.
Depressione e disturbo bipolare sono in larga parte disturbi ereditari. Chi ha avuto genitori depressi, ha il 60% di probabilità di soffrire di un disturbo mentale. Oltre ai geni, anche la qualità delle interazioni con la madre gioca un ruolo rilevante. La risposta ai segnali del neonato potrebbe essere uno dei fattori chiave, ma sarà necessario esplorare la cosa con maggior cura.
Fonte: medicalxpress.com