Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Un test predice il rischio di parto pre-termine

Il parto pre-termine è a oggi la prima causa di mortalità e morbilità neonatale in Italia. Solo nel nostro Paese interessa circa l’8% delle gravidanze. Data la pericolosità della condizione, il team dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine ha creato un test prenatale per predirne il rischio.

Il direttore generale Claudio Giorlandino spiega che in gran parte dei casi esistono condizioni predisponenti. Alcune di queste sono le gravidanze gemellari, l’età materna alta, infezioni in corso, la presenza di malformazioni uterine. In metà dei casi, però, non c’è nulla che faccia pensare al parto prematuro. Di conseguenza, è difficile che mamma e ginecologo siano pronti per un parto prima della 37a settimana.

Il parto pre-termine espone il piccolo a una serie di complicanze sia fisiche sia neurologiche. Più il piccolo è prematuro, peggiori sono le complicanze. In caso di parto tra la 22a e la 28a settimana, le condizioni possono essere così gravi da portare alla morte del piccolo. Ci potrebbe però essere una soluzione per individuare questi casi: un apposito test di screening prenatale.

Numerosi studi internazionali hanno individuato le cause del parto prematuro in alcune varianti genetiche della madre. Il test parte quindi da un campione di sangue materno. I medici eseguono le analisi genetiche e verificano la presenza o meno dei polimorfismi in questione. In caso di esito positivo del test, elaborano un percorso terapeutico specifico per la situazione.

Per ridurre il rischio di parto pre-termine, le alternative sono tante. In alcuni casi basta il semplice riposo, in altri bisogna usare un approccio chirurgico e cerchiare il collo uterino. Tutto dipende dalla mamma e dal bambino: l’importante è sapere il prima possibile se e quando bisogna agire.

Fonte: ansa.it