L’assunzione di olio di pesce alla fine del terzo trimestre di gravidanza è legata a un aumento dell’indice di massa corporea nel bambino. La notizia è però tutt’altro che negativa. I bambini analizzati dal team danese e gli studi delle cavie mostrano infatti un aumento della massa magra, non di quella grassa. Ciononostante, lo studio si ferma al sesto anno di vita dei bambini: le conseguenze più avanti con negli anni sono poco chiare.
Lo studio ha coinvolto 736 donne, che dalla 24a settimana di gestazione hanno assunto olio di pesce o olio di oliva. Dopo il parto, i ricercatori hanno misurato altezza, peso e circonferenza di testa e vita dei bambini. Hanno ripetuto l’operazione 11 volte nel corso dei primi 6 anni di vita dei bambini. Secondo i dati, i bambini hanno mostrato un indice di massa corporea superiore alla media.
I medici hanno integrato le misurazioni con l’osteodensitometria, un esame per calcolare la densità delle ossa. È emerso che la massa corporea maggiore era frutto di un aumento della massa magra, non di quella grassa. Pare quindi che l’olio di pesce in gravidanza stimoli la crescita di ossa e muscoli.
All’età di 6 anni, i bambini esposti all’olio di pesce in età prenatale avevano una massa corporea totale 395 g più alta della media. Di questi, 280.7 g erano di massa magra e solo 116.3 g di massa grassa. Non ci sono dati dopo i 6 anni, saranno quindi necessari ulteriori studi per conoscere le conseguenze dopo questa età.
Fonte: bmj.com