L’eritropoietina o EPO è un farmaco contro l’anemia usato anche sui bimbi prematuri. Aiuta infatti a proteggere e riparare i loro piccoli cervelli, anche se il come rimane un mistero. Un mistero che il team della dottoressa An Massaro ha in parte svelato. Pare che il farmaco agisca su alcuni geni responsabili dello sviluppo nervoso e che regolano le infiammazioni.
Durante il terzo trimestre, il cervello fetale cresce in maniera molto importante. Quindi, quando un bambino nasce settimane prima del termine il suo cervello non è ancora del tutto sviluppato. L’EPO protegge e ripara i neuroni di questi piccoli cervelli, supportando le ultime fasi dello sviluppo cerebrale.
Il team ha analizzato il DNA di 18 neonati nati tra la 24a e la 27a settimana. Il materiale è stato raccolto 24 ore dopo il parto e 14 giorni dopo. Gli 11 piccoli trattati con l’eritropoietina avevano profili di metilazione del DNA diversi e, di conseguenza, un’espressione genica diversa. La differenza era evidente in particolare nei geni legati alla regolazione di infiammazione, ipossia e stress ossidativo.
L’analisi del DNA ha svelato 240 regioni metilate e 50 geni forse influenzati dal farmaco. Una seconda a analisi ha ristretto il campo a 5 geni, essenziali per uno sviluppo normale del cervello. Tra questi ci sono un fattore di trascrizione che regola la neurogenesi e un gene essenziale per generare nuove cellule cerebrali.
La scoperta dà una possibile spiegazione per gli effetti positivi dell’eritropoietina. Questi potrebbero essere mediati dalla regolazione epigenetica di geni coinvolti nello sviluppo del sistema nervoso. Inoltre, i geni potrebbero giocare un ruolo primario nel modo in cui il corpo risponde a infiammazioni e ipossia.
Fonte: childrensnational.org