I ricercatori della McGill University di Montreal, in Canada, hanno realizzato un atlante genetico dell’osteoporosi. Gli scienziati hanno mappato i geni che influenzano la comparsa e lo sviluppo della malattia. All’interno della mappa ci sono i geni associati alla densità minerale ossea, tra i fattori più rilevanti per diagnosticare l’osteoporosi.
L’atlante parte dal genoma di 426.824 individui, già presente nei database della UK Biobank. A partire da questo materiale, gli scienziati hanno identificato 518 loci genetici, di cui 301 erano sconosciuti. Secondo lo studio, questi potrebbero spiegare circa il 20% della varianza genetica che predispone all’osteoporosi.
Lo scopo ultimo dello studio è migliorare la comprensione della malattia, così trovare nuovi trattamenti. Dopo l’analisi del genoma, i ricercatori hanno infatti isolato i geni che potrebbero diventare target delle nuove terapie farmacologiche. Agendo su questo piccolo gruppo di geni, dovrebbe essere più facile prevenire le rotture ossee, frequenti tra chi soffre della malattia. I primi test su modelli animali paiono essere incoraggianti.
Lo studio si è concentrato sui fattori genetici collegati alla densità minerale ossea. A partire da questo, un giorno si potrebbe usare la medicina di precisione per andare molto oltre. I medici potrebbero lavorare sulle caratteristiche del singolo individuo, aumentandone la densità ossea. Prima di arrivare a un punto del genere, c’è però ancora tanta strada da fare.
Fonte: salute24.ilsole24ore.com