La coronaropatia è la causa principale di morte tra le persone affette da diabete di tipo 2. I medici possono valutare l’entità del rischio in maniera abbastanza precisa, se la persona soffre di diabete. Il peso, il livello di glucosio e la storia familiare sono tutti indicatori molto chiari. Secondo uno studio del Joslin Diabetes Center, i test genetici possono dare un ulteriore contributo.
Fino a poco tempo fa, era convinzione comune che le analisi genetiche servissero a poco per predire la coronaropatia. Lo studio in questione ha invece mostrato che analizzare i fattori genetici può aiutare a ottenere diagnosi più precise.
Il team del dottor Alessandro Doria ha analizzato i geni legati alla coronaropatia presenti in tutta la popolazione. In precedenza si credeva che il rischio di sviluppare la malattia derivasse da 160 locazioni geniche. I ricercatori hanno analizzato il comportamento di queste varianti nelle persone affette da diabete di tipo 2. I risultati sono stati positivi e hanno migliorato in maniera significativa la precisione delle predizioni.
Secondo lo studio, l’aggiunta dell’analisi genetica ai criteri clinici permette di anticipare le predizioni. Di conseguenza, è possibile prendere provvedimenti molto prima, così da ridurre il rischio che la malattia si manifesti. Ciononostante, il test genetico si è dimostrato poco utile per determinare il tipo di trattamento migliore.
In uno studio precedente, il dottor Doria e i colleghi avevano individuato due geni utile per decidere quali trattamenti fossero migliori. Il prossimo passo sarà quindi concentrarsi su questi due geni, così da approfondire la questione.
Fonte: eurekalert.org