I ricercatori del New York Genome Center (NYGC) e della Columbia University hanno scoperto perché alcune persone con una mutazione genetica si ammalano e altre no. Dietro al fenomeno ci sarebbe un meccanismo molecolare, che influenza la comparsa e la gravità dei sintomi.
La penetranza variabile di certe malattie è da anni un rebus. Anche nel caso di malattie con una forte base genetica, capita che individui con le stesse anomalie abbiano sintomi diversi. Il motivo è sempre stato poco chiaro. Perché? Secondo i ricercatori, le varianti genetiche che regolano l’attivazione dei geni influenzerebbero anche il modo in cui si manifestano.
Molti studi precedenti si erano concentrati solo sulle varianti a livello di codifica o solo su quelle nella regolazione dei geni. Il team del Dr. Lappalainen ha invece preso in esame entrambi i tipi di varianti, trattandoli come un unico gruppo. A questo scopo, i ricercatori hanno analizzato i dati ricavati dal progetto Genotype-Tissue Expression (GTEx).
In un primo tempo, hanno valutato le interazioni tra varianti regolatrici e di codifica in persone sane. Hanno scoperto un tipo particolare di combinazioni che proteggono contro la penetranza delle varianti dannose. È probabile che sia un sistema di difesa sviluppatosi per selezione naturale, per combattere le malattie genetiche.
In un secondo momento, i ricercatori hanno ripetuto le analisi su un gruppo di pazienti affetti da malattie genetiche. In particolare, hanno esaminato il DNA di individui affetti da autismo e tumori e delle loro famiglia. Hanno individuato la presenza delle combinazioni di cui sopra e, grazie a questi dati, hanno predetto la penetranza delle malattie.
I successivi test con CRISPR/Cas9 hanno confermato il meccanismo individuato con le analisi precedenti. Quanto scoperto potrebbe migliorare la diagnosi di moltissime malattie genetiche. Grazie a questa combinazione di varianti, potrebbe essere possibile predire se una certa anomalia degenererà o rimarrà silente.
Fonte: eurekalert.org