Un team di ricercatori cinesi ha usato la CRISPR per modificare un embrione umano. L’articolo è comparso sulla rivista Molecular Therapy. Gli autori descrivono le modalità usate per eliminare un difetto genetico dall’embrione. Secondo quanto riportato, la tecnica usata sarebbe molto più efficace di quelle usate in esperimenti analoghi. Inoltre, i ricercatori hanno agito su un embrione ottenuto con la IVF e potenzialmente impiantabile in utero.
Il primo caso di embrione umano modificato risale a tre anni fa. I ricercatori cinesi usarono una tecnica con un bassissimo tasso di successo. Su 54 embrioni ne sopravvissero solo 4, tutti portatori di una versione sana del gene. Da allora, i ricercatori hanno creato e usato nuove varianti della CRISPR.
La vecchia tecnica di editing genetico tagliava zone intere di DNA e le rimpiazzava con una versione sana. Il nuovo metodo, invece, scambia le lettere di DNA e corregge gli errori in modo meno invasivo. Gli scienziati cinesi hanno usato quest’ultimo per correggere una mutazione propria della sindrome di Marfan. Chi ne soffre ha una A invece di una G nel gene FBN1: loro hanno inserito la lettera corretta.
La procedura è stata applicata su 18 embrioni. In 2 di questi, la procedura ha modificato altre lettere oltre quelle previste. Si sono quindi create modificazioni genetiche non previste. Secondo i ricercatori, errori del genere sono facili da individuare e quindi non ci sarebbero rischi.
Al contrario di altre volte, i ricercatori hanno modificato embrioni utilizzabili per la IVF. Se avessero voluto, avrebbero potuto impiantarli nel ventre di alcune donne e farli sviluppare. Prima di farlo davvero saranno però necessari ulteriori studi, così da individuare eventuali conseguenze negative della procedura.
Fonte: phys.org