Alcune anomalie ereditarie del sistema immunitario sono legate a un maggior rischio di sviluppare il linfoma di Hodgkin. È quanto rivela uno studio dell’Institute of Cancer Research di Londra.
Lo studio analizza i dati di oltre 5.300 casi di linfoma di Hodgkin e di 16.749 provenienti da un gruppo di controllo. Ad oggi è lo studio più ampio riguardante nello specifico il linfoma di Hodgkin. Apre quindi una serie di prospettive interessanti per il trattamento e la prevenzione della malattia. Si sente infatti la necessità di nuove terapie che agiscano dove i trattamenti standard falliscono.
Gli scienziati hanno individuato 6 nuove variazioni genetiche che aumentano il rischio di sviluppare il tumore. Pare che 5 di queste influenzino anche le funzioni del sistema immunitario, in particolare lo sviluppo dei linfociti B. Tra queste, 3 sono già state associate con malattie autoimmuni come sclerosi multipla, artrite reumatoide e lupus.
Il linfoma di Hodgkin è un tumore del sangue che colpisce proprio i linfociti B, i più toccati dalle anomalie individuate. Lo studio ha inoltre individuato delle differenze genetiche tra due tipi di linfoma, quello nodulare e quello a cellularità mista.
Secondo i ricercatori, i risultati non indicano che chi soffre di malattie autoimmuni ha più possibilità di sviluppare il linfoma. Piuttosto, consentono di comprendere meglio dal punto di vista genetico sia il linfoma sia le malattie autoimmuni. Permetteranno inoltre di migliorare la diagnosi e di sviluppare trattamenti specifici per i diversi tipi di tumore.
Fonte: icr.ac.uk