L’artrite reumatoide è una malattia cronica che colpisce le articolazioni. La membrana che le avvolge si infiamma e in questa maniera provoca la progressiva erosione della cartilagine. È una patologia molto dolorosa e molto debilitante, che limita la libertà di movimento di chi ne soffre.
L’artrite reumatoide colpisce in prevalenza donne tra i 35 e i 50 anni. È una malattia autoimmune, nella quale il sistema immunitario della persona attacca l’organismo stesso. Nello specifico, i globuli bianchi si scagliano contro i tessuti articolari e ne causano l’infiammazione.
L’infiammazione cronica colpisce soprattutto la sinovia, il tessuto che secerne il lubrificante per la cartilagine e le ossa. Questa si ispessisce e con il tempo mangia la cartilagine e interi pezzi di osso. Muscoli e legamenti che sostengono l’articolazione si indeboliscono e faticano a svolgere le proprie funzioni.
L’infiammazione si manifesta con rossore, gonfiore e dolore. Chi soffre di artrite reumatoide fa fatica perfino a muoversi e la situazione è destinata solo a peggiorare. Un intervento tempestivo, però, può arginare i danni all’osso e migliorare le condizioni del paziente.
Le cause della malattia sono ancora poco chiare. Si sa che ci sono dei fattori genetici: molti pazienti presentano anomalie collegate al funzionamento del sistema immunitario. Secondo gli studiosi avrebbero però un ruolo solo parziale nella manifestazione della malattia. La predisposizione genetica sarebbe quindi importante ma non determinante.
Data l’incertezza che avvolge la malattia, oggi si affrontano soprattutto i sintomi dell’artrite reumatoide. I trattamenti sono volti a: alleviare il dolore; ridurre l’infiammazione; arginare i danni. A questo scopo si agisce sia per via farmacologica, sia agendo sullo stile di vita.
Quando la malattia è nella fase acuta, il riposo consente alle articolazioni di riprendersi dalle infiammazioni. In compenso, nei momenti tranquilli un po’ di esercizio fisico aiuta a rinforzare i muscoli e a salvaguardare la mobilità articolare.