Un’analisi pubblicata sul “New England Journal of Medicine” prova che combattere la malattia coronarica è possibile. I soggetti predisposti geneticamente possono prevenire l’insorgere della malattia con uno stile di vita sano. Si calcola che la giusta alimentazione e l’alimentazione fisica possano ridurre il rischio di coronaropatia del 50% circa.
L’analisi si basa su 4 studi, che hanno coinvolto in tutto 55.000 partecipanti. Dalle analisi del genoma emergono più di 50 loci genici collegati al rischio di coronaropatia. Quando intervengono più alleli di rischio, è più facile che si verifichino incidenti coronarici di entità più o meno alta. Ciononostante, il destino non è scritto solo nel DNA: gli studi hanno provato che chi segue uno stile di vita sano soffre di un numero ridotto di incidenti cardiovascolari.
La ricerca ha analizzato i dati raccolti da 4 campioni di persone, sottoposte a 3 coorti prospettiche e a 1 studio trasversale. L’obiettivo era comprendere quanto lo stile di vita influisca su fattori genetici preesistenti. I ricercatori hanno quindi suddiviso i dati dei partecipanti prima in base alla presenza o meno di questi fattori di rischio. Dopodiché hanno rilevato determinati criteri di salubrità, quali fumo, peso, attività fisica e dieta.
I soggetti ad alto rischio genetico sono risultati aventi il 91% delle possibilità in più di incorrere in incidenti coronarici. D’altra parte, nei soggetti non fumatori, attivi e normopeso hanno rilevato un rischio inferiore del 46% rispetto a quello di fumatori, obesi e sedentari. Ciò prova che lo stile di vita può incidere pesantemente sulla salute cardiaca, anche e soprattutto in presenza di fattori genetici.
Fonte: pharmastar.it