Non tutti sanno che c’è una differenza importante tra cannabis per uso ricreativo e cannabis terapeutica. Le due tipologie sono diverse non solo per lo scopo dell’assunzione, ma soprattutto per i principi chimici contenuti.
La cannabis è una pianta erbacea che può raggiungere anche i 5 metri di altezza, con un forte odore aromatico. Ha foglie palmato-composte dotate di lamine sottili e con i caratteristici margini seghettati. A seconda della varietà, però, la forma e il numero delle lamine fogliari varia notevolmente. Le foglie delle varietà più diffuse hanno tra i 5 e i 13 segmenti, di solito.
La marijuana ha proprietà riconosciute da decenni. L’assunzione stimola l’appetito riduce la nausea e controlla l’ansia. Per questo motivo è particolarmente utile per i pazienti che si stanno sottoponendo alla chemioterapia. È inoltre utile per alleviare i sintomi della sclerosi multipla. Il merito è di due sostanze presenti nelle foglie, il Thc e il cannabidiolo.
Nel corso degli anni sono nati diversi farmaci a base di cannabidiolo, indicati per il trattamento di ansia, depressione, epilessia. Sono inoltre nate delle varietà povere di principi psicotropi, destinate all’uso terapeutico. Sono però ancora poco chiari eventuali effetti negativi della sostanza, specie per i più giovani.
L’uso intensivo di marijuana nell’età adulta non pare provocare particolari effetti negativi. Si è invece parlato delle conseguenze sui più giovani. Secondo alcuni studi, l’assunzione di cannabis durante l’adolescenza aumenterebbe il rischio di schizofrenia. Sarebbe inoltre legata a una diminuzione del quoziente intellettivo in età adulta.