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Disturbi comportamentali: cosa sono e come si riconoscono

I disturbi comportamentali comprendono una serie di atteggiamenti che violano le norme del vivere sociale. I bambini che ne sono affetti tengono una condotta difficile da gestire, per genitori ed educatori. Dove finisce, però, la scarsa educazione e inizia il disturbo vero e proprio?

Secondo le statistiche, il 6-16% dei maschi sotto i 18 anni e il 2-9% delle femmine soffre di disturbi comportamentali. I sintomi vanno da lieve a molto grave e comportano un distacco sistematico del bambino dalle norme sociali. Per quanto li si sgridi e li si cerchi di educare, i bambini con questi disturbi mantengono un comportamento ripetitivo e persistente.

Il bambino o adolescente affetto da disturbi comportamentali ha manifestato almeno tre di questi comportamenti negli ultimi 12 mesi:

1.      Comportamenti aggressivi. Il bambino cerca lo scontro fisico ed è crudele con animali e persone.

2.      Atti vandalici. Il bambino non danneggia le persone, ma è aggressivo con gli oggetti. Danneggia le proprietà altrui e quelle pubbliche.

3.      Furti e truffe. Il bambino mente in maniera sistematica, non mantiene le promesse e si lascia andare a piccole truffe.

4.      Violazione di norme giuridiche e morali. Il bambino salta la scuola e crescendo abusa di alcol e droghe.

Almeno uno di questi dev’essere stato evidente negli ultimi 6 mesi, provocando disagi al soggetto e agli altri. La diagnosi risultato comunque difficile, in quanto il disturbo si presenta spesso insieme ad altri problemi. I disturbi comportamentali sono associati nel 73% dei casi a disturbi dell’apprendimento e a depressione. Ciò rende più difficile avere un quadro chiaro della situazione.

I disturbi comportamentali hanno spesso un’origine ambientale: scarsa educazione, situazione familiare difficile, scarsa socializzazione. In alcuni casi, però, sono causati da disfunzioni neuropsicologiche. Molti bambini con forme precoci di disturbi hanno genitori affetti a propria volta da disturbi psicopatologici. In questi casi, capita che almeno un genitore soffra di disturbi dell’umore e schizofrenia, il che fa pensare a una predisposizione genetica.