La Regione Puglia ha stanziato 800mila euro in favore della procreazione assistita. Quanti ricorreranno ai trattamenti nel 2017 dovranno pagare il solo ticket, purché si rivolgano alle cliniche convenzionate. Il provvedimento si propone di accorciare i tempi previsti dal Ministero della Salute.
Il Governo ha inserito la fecondazione assistita tra i Lea, ovvero i livelli essenziali di assistenza. I cittadini potranno quindi accedere alle terapie in maniera gratuita o pagando il ticket. Affinché la misura sia operativa a livello nazionale, è necessario un decreto ministeriale riguardante le tariffe massime. La Puglia ha deciso quindi di accelerare il processo, almeno nei propri confini.
La Regione si è dotata di un fondo di sostegno per quanti ricorrono alla procreazione assistita. Il fondo corrisponde a 800mila euro per i cicli di primo intervento. Sono invece 700mila quelli per gli interventi di secondo e terzo livello, come la fecondazione in vitro. A questi soldi si aggiungono i contributi versati alla coppia dalla Regione: 400 euro per ogni trattamento di primo livello, 1000 per ogni trattamento di secondo e terzo. Sono previsti massimo 2 percorsi finanziati per ogni coppia.
Prima che l’iniziativa parta a tutti gli effetti, è necessario un accordo con il Ministero della Salute e quello dell’Economia. È necessario verificare che la Regione abbia adempito al piano operativo 2016/2018.
Le strutture convenzionate saranno 6 in tutta la Regione. A Bari saranno il centro pma Casa di cura Santa Maria e il centro San Luca. A Bisceglie ci sarà la MomòFertilife srl. Per quanti sono nella zona di Brindisi, ci sono il centro Salus e il centro Progenia, situato presso la cittadella della ricerca. A Taranto è presente il centro di riproduzione e andrologia Crea srl.
Fonte: repubblica.it