Ci sono tanti fattori che influenzano la fecondazione assistita, in positivo e in negativo. Alcuni non sono modificabili, come le riserve ovariche. Su altri invece è più facile agire. Tra questi ultimi ci sono il peso corporeo, l’alimentazione, lo stile di vita e anche il fumo. Pare infatti che fumare influenzi in negativo la fertilità, riducendo anche le probabilità di successo della fecondazione assistita.
Chi fuma è in media meno fertile: le donne hanno meno ovociti disponibile e gli uomini meno spermatozoi attivi. Queste conseguenze negative si potrebbero trascinare anche nella fecondazione in vitro. Uno studio ha infatti analizzato gli effetti del fumo sugli ovociti e gli spermatozoi di 4747i donatori.
I ricercatori hanno diviso i donatori in tre categorie: non fumatori, fumatori “light” (meno di 10 sigarette al giorno), fumatori veri e propri. Le analisi non hanno rilevato differenze significative nelle percentuali di gravidanze portate a termine. Le differenze più importanti sono invece comparse durante la stimolazione ovarica. Perché?
Il fumo di tabacco contiene tossine dannose per i gameti. Le donne che fumano entrano in menopausa 1-4 anni prima delle non fumatrici. Gli effetti sono ancora più accentuati tra coloro che fumano più di 10 sigarette al giorno. Da parte loro, gli uomini fumatori hanno meno spermatozoi, meno motilità e un tasso più alto di DNA frammentato.
Gameti meno sani riducono già di per sé le chance di successo. A questi si aggiungono gli effetti negativi su metabolismo e vasi sanguigni, che aumentano il rischio di aborto spontaneo.
Fonte: medscape.com