La fecondazione in vitro (IVF) è meno efficace nelle donne che si sottopongono a interventi chirurgici contro l’endometriosi ovarica. Rispondono infatti peggio all’iperstimolazione ovarica necessaria per i trattamenti contro l’infertilità. Ciononostante, il tasso di nati vivi rispetto alle gravidanze rimane nella media. È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One.
L’infertilità è una delle conseguenze dell’endometriosi, spingendo molte donne a ricorrere alla fecondazione assistita. Secondo lo studio, l’endometriosi ovarica avrebbe un impatto negativo sui trattamenti. Le cisti endometriosiche, anche quando benigne, ostacolano infatti la stimolazione delle ovaie. Rimane poco chiaro come questo si verifichi.
I ricercatori hanno coinvolto 201 donne infertili con endometriosi ovarica. In 108 di loro, la malattia aveva toccato solo una delle due ovaie. In più, hanno incluso 402 donne sane che si stavano sottoponendo a fecondazione assistita, come gruppo di controllo. Per avere dati più precisi, gli scienziati hanno tenuto conto di fattori come l’età e i livelli di ormone antimulleriano.
Secondo i dati, le donne affette da endometriosi mostravano una risposta peggiore alla stimolazione ormonale. Il 30,8% del primo gruppo ha fallito il primo ciclo del trattamento, contro il 22,3% del secondo gruppo. A un’analisi più approfondita è emerso che le donne che si erano operate contro l’endometriosi hanno avuto risultati ancora peggiori.
L’endometriosi ovarica limita il numero di ovociti. L’intervento chirurgico parrebbe peggiorare ulteriormente la situazione. Gli autori dello studio consigliano quindi di conservare alcuni ovociti prima di operarsi.
Fonte: endometriosisnews.com