Nonostante in questi ultimi anni si siano fatti progressi enormi nel trattamento dei tumori del sangue, fino ad oggi la leucemia mieloide acuta era rimasta un'eccezione. Infatti, non si erano fatti passi avanti per il trattamento di questo grave tumore del sangue. Alcune ricerche sembrerebbero dare una svolta alla situazione.
Durante il convegno “Hematological Malignancies From Mechanisms to Therapy” organizzato a Milano, si sono poste le basi per integrare ricerca diagnostica e clinica. L'idea è che solo in questo modo si possa offrire a ogni paziente il trattamento che gli serve. Prima si fa uno screening genetico del tumore del singolo paziente, poi si verificano le alterazioni presenti a livello di DNA e quindi si scelgono i trattamenti. Questo è un approccio ai trattamenti oncologici fino a qualche anno fa piuttosto raro, che si spera di far diventare uno standard.
Grazie al numero sempre crescente di farmaci, si potrebbe scegliere quello migliore in base alla profilazione del paziente. Applicato a malattie come la leucemia mieloide acuta, l'approccio permette di individuare i pazienti che risponderanno ai trattamenti attuali. In questo modo, si possono anche sperimentare i nuovi trattamenti su quanti non beneficiano di quelli vecchi.
Grazie allo screening genetico del tumore, un gruppo di ricercatori tedeschi ha individuato una anomalia presente in alcuni pazienti con leucemia mieloide acuta. I pazienti con l'anomalia sono stati coinvolti nella sperimentazione di un nuovo farmaco, da accompagnare ai trattamenti standard. Ogni sottogruppo di pazienti ha una variante del farmaco scelta in base al tipo di lesione genetica. Se la sperimentazione dovesse portare a risultati soddisfacenti, potrebbe essere un grandissimo passo avanti per migliaia di malati.
Fonte: corriere.it