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Ringiovanite le cellule dei bambini affetti da progeria

Un team texano dello Houston Methodist Research Institute ha scoperto come ringiovanire le cellule dei bambini affetti da progeria. La nuova tecnica potrebbe invertire l’avanzamento della malattia, che provoca invecchiamento e morte prematura.

La progeria è una malattia genetica rara, di cui a oggi soffrono circa 250 persone nel mondo. I soggetti sono tutti molto giovani, poiché muoiono di vecchiaia entro la fine dell’adolescenza. La chiave dell’invecchiamento precoce che colpisce i soggetti pare essere una mutazione del gene LMNA. La variante non è quasi mai ereditaria e sorge spontaneamente per cause sconosciute.

Il Dr. John Cooke e i colleghi hanno studiato le cellule dei bambini affetti da progeria. L’intento era trovare un modo per rallentarne l’invecchiamento e consentire ai bambini di raggiungere l’età adulta. Per prima cosa hanno tentato di riparare il gene difettoso, ma i risultati sono stati poco soddisfacenti. Hanno quindi tentato con un approccio diverso e si sono focalizzati sui telomeri.

I telomeri sono delle strutture proteiche situate alle estremità dei cromosomi. Hanno il compito di proteggere il genoma dall’usura e si accorciano con l’età. Ad ogni divisione cellulare, un pezzo di telomero si perde. Una volta che i telomeri diventano troppo corti, la cellula muore e smette di dividersi. I soggetti con telomeri molto corti sono quindi più a rischio di malattie e tendono a vivere di meno.

Gli scienziati hanno scoperto che le cellule dei bambini affetti da progeria hanno telomeri cortissimi. Hanno quindi provato ad allungarne i telomeri, così da migliorare la funzione di queste cellule e la loro capacità di dividersi. Hanno introdotto piccole molecole dentro le cellule per alterarne l’espressione genica. In questo modo le hanno stimolate a produrre la proteina necessaria per allungare i telomeri.

Nel giro di pochi giorni, le cellule sono cambiate in maniera radicale. La loro aspettativa di vita si è allungata e le funzioni sono migliorate. Hanno cominciato a dividersi in maniera più normale e molti degli effetti dell’invecchiamento sono spariti. È ancora presto per parlare di una cura per la progeria, ma la scoperta potrebbe portare a una nuova terapia nel giro di pochi anni.

Fonte: medicalnewstoday.com