Con malattia renale cronica si intende la progressiva riduzione della capacità dei reni di filtrare le scorie. È la progressione della lesione renale acuta. La malattia diventa cronica quando il rene non recupera le proprie funzioni neanche dopo il trattamento.
In generale, tutte le malattie che possono provocare l’insufficienza renale acuta sono possibili cause, specie se non trattate. Il più delle volte, però, la malattia renale cronica è causata da diabete e ipertensione. Entrambe le malattie danneggiano i vasi renali, provocando la progressiva degenerazione dei tessuti.
La malattia è legata anche a ostruzioni delle vie urinarie e ad alterazioni dell’organo. Un esempio sono la malattia renale policistica e la glomerulonefrite. Può essere provocata anche da patologie autoimmuni come il lupus, in cui gli anticorpi attaccano i vasi sanguigni dei reni. Quale che sia la causa, le conseguenze della malattia renale cronica si ripercuotono su tutto l’organismo.
Il cattivo funzionamento dei reni impedisce all’organismo di eliminare gli acidi che produce. Questo aumenta l’acidità del sangue e provoca l’accumulo di scorie, che possono danneggiare il cervello. Inoltre, si verifica un rallentamento nella produzione di globuli rossi, con conseguente anemia.
Per la diagnosi di malattia renale cronica si ricorrono ad analisi delle urine ed ecografie. L’insufficienza renale provoca un aumento nei livelli delle proteine e delle cellule patologiche. L’ecografia serve invece per individuare eventuali ostruzioni e per controllare la dimensione dei reni. Qualora questi si presentassero piccoli e con tessuto cicatriziale, allora la malattia sarebbe cronica.
Il trattamento comprende una modifica degli stili di vita, così da evitare ulteriori peggioramenti. Si ricorre inoltre a farmaci e, nei casi più avanzati, alla dialisi.
Fonte: msdmanuals.com