Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso della clinica Mangiagalli di Milano, seguendo un’ordinanza del 18 aprile 2017. Secondo il Tribunale, la diagnosi preimpianto dev’essere disponibile anche per le coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche. Gli aspiranti genitori hanno quindi il diritto di verificare la presenza di eventuali tracce della patologia.
Una coppia aveva chiesto di verificare la presenza di malattie genetiche prima dell’impianto degli embrioni. La clinica aveva rifiutato il servizio, adducendo come motivazione il primo testo della legge 40. Secondo la legge, la diagnosi preimpianto era disponibile solo per le coppie non fertili. La Corte Costituzionale aveva però decretato la mancanza di legittimità della norma.
Il giudice aveva dato ragione alla coppia con un’ordinanza, in quanto affetta da una malattia genetica grave. In casi come questi, pur essendo i singoli fertili, il test del DNA serve a verificare la salute degli embrioni. La coppia ha quindi il diritto di ottenere la diagnosi preimpianto, sia in strutture pubbliche sia a pagamento presso privati. Il Tribunale ha confermato quanto già detto tre mesi fa.
La diagnosi preimpianto è una soluzione per quanti sanno di essere portatori di una malattia ereditaria. In questi casi, usare la procreazione medicalmente assistita e testare il DNA degli embrioni consente di dare alla luce un figlio sano. Per quanti sono a rischio di anomalie cromosomiche dovute all’età, ci sono invece test di screening prenatale non invasivi.
Fonte: ilsole24ore.com