I ricercatori hanno messo a confronto donne che hanno sofferto di ipertensione in gravidanza e donne che non ne hanno sofferto. È emerso che le donne del primo gruppo hanno più probabilità di sviluppare disordini ipertensivi cronici nei dieci anni successivi al parto. I disordini le espongono a loro volta a malattie cardiovascolari.
Lo studio ha analizzato gestazioni avvenute tra il 1995 e il 2012 durate più di 20 settimane. È emerso che le donne sotto i 30 anni con problemi di ipertensione in gestazione hanno l’11% delle possibilità di diventare ipertese. Se si considerano le donne intorno ai 40 anni, la percentuale raggiunge circa il 33%. Le quarantenni con una pressione normale in gravidanza, invece, hanno solo il 4-11% di possibilità.
Il 4,8% delle donne prese in esame (23.235) hanno avuto problemi di ipertensione durante la prima gravidanza. Di queste 16.611 hanno sviluppato ipertensione cronica negli anni successivi. A circa 5 anni dal parto, il tasso di ipertensione era 10 volte più alto della media. Nei 20 anni successivi, invece, era 1 volta più alto.
Un secondo studio ha invece analizzato il ruolo del peso nello sviluppo di problemi di ipertensione cronici. Sovrappeso e obesità provocano un aumento dei disordini ipertensivi, al di là delle condizioni di salute in gravidanza. Se collegati all’ipertensione durante la gestazione, alzano ancora di più il rischio di ipertensione cronica.
Secondo lo studio, in casi normali l’approccio migliore è la prevenzione. Una dieta specifica abbassa il rischio di ipertensione: meno sodio, meno potassio e attività fisica hanno effetti benefici importanti. Questo approccio non ha però alcun impatto sull’ipertensione cronica provocata dall’ipertensione gravidica. Gli autori consigliano quindi una regolare attività fisica e una maggiore attenzione al peso, così da ridurre il rischio di disordini ipertensivi durante la gestazione.
Fonte: medpagetoday.com