Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Il futuro dello screening prenatale non invasivo è in una goccia di sangue

Stanno imponendosi sempre più metodi per lo screening prenatale non invasivo. Si parla in particolare di test che partono da una goccia di sangue della madre, quindi del tutto sicuri per il feto. Per il momento il più diffuso è quello per la sindrome di Down, ma la ricerca internazionale sta sviluppando nuove soluzioni.

Il test di screening prenatale non invasivo per la sindrome di Down è disponibile in oltre 60 paesi nel mondo, tra cui Stati Uniti e Australia. Sta inoltre prendendo sempre più piede anche negli ospedali britannici e in quelli italiani. Un team dell'Università di Hong Kong sta lavorando per creare un test analogo, che riesca a individuare anche altre patologie monofattoriali, ovvero causate dall'anomalia di un singolo gene.

Il test analizza il DNA presente nel sangue della madre e cerca livelli anomali di mutazioni associabili con patologie particolari. Una procedura che, se fatta in maniera tradizionale, richiederebbe intorno alle 2 settimane. Il test sviluppato dall'università cinese è in grado di individuare la patologia al massimo entro le prime 10 settimane di gravidanza. Ciò consente ai genitori di prendere le loro decisioni per tempo.

Nei primi trial, il nuovo test ha individuato le patologie monofattoriali di tutti e 12 i campioni analizzati.


Fonte: newscientist.com