Diversi studi hanno già provato l’importanza del giusto apporto di vitamina D in gravidanza. La carenza può portare allo sviluppo di malformazioni nel feto, nonché di patologie che a volte di manifestano solo in età adulta.
Uno studio australiano ha individuato un collegamento tra carenza di vitamina D in gravidanza e autismo. Pare che un deficit della vitamina nelle prime 20 settimane di gestazione aumenti il rischio di danni neurologici nel bambino.
I ricercatori del Brain Institute dell’University of Queensland, insieme a quelli dell’Erasmus Medical Centre, hanno analizzato i campioni di sangue di 4200 puerpere e dei loro bambini. Hanno quindi separato i campioni con meno di 25 nmol/L di vitamina D, appartenenti a soggetti con una carenza della sostanza. Dalle osservazioni è emerso che un deficit di vitamina D nella madre è ricollegabile a un tasso maggiore di problemi nello sviluppo neurologico. Ciò significa che, là dove necessario, è consigliabile assumere degli integratori che consentano di allineare i valori di vitamina D alla norma.
Prima di questo studio, era già noto il ruolo della vitamina D nello sviluppo di ossa e sistema nervoso. Al di là delle patologie individuabili con uno screening prenatale, altre ricerche ne avevano collegato il deficit all’insorgere della schizofrenia in soggetti predisposti.
Fonte: lastampa.it