Da un semplice test ematico è possibile, anche in assenza di sintomi, rintracciare malattie anche gravi, anche nelle donne in gravidanza.
Secondo gli studi di ricercatori americani e italiani, in futuro gli esami sangue saranno sempre più importanti per ricercare eventuali patologie e tumori, oltre che eventuali malformazioni dei bambini con un test DNA fetale. Nel sangue infatti sono presenti cellule provenienti da tutti gli organi, frammenti di DNA, e proteine prodotte da processi metabolici. Se oggi si indaga sulla possibilità futura di analizzare il sangue umano per giungere a diagnosi relative a malattie del cervello (morbo di Alzheimer, depressione, demenza senile), occorre ricordare che il punto di partenza di questi studi è stato rappresentato dalla diagnosi prenatale.
Nei lontani anni Settanta gli scienziati hanno scoperto che il sangue della futura madre contiene anche alcune cellule del nascituro. Intorno al 2000, gli studiosi hanno imparato a leggere il Dna umano e negli ultimi anni – grazie ai progressi tecnologici – è stato possibile analizzarlo a velocità sempre crescenti. Sfruttando questa tecnologia, sono stati elaborati test DNA fetale per la diagnosi prenatale, in grado di analizzare il materiale genetico nel sangue della futura mamma per rilevare se il piccolo nascerà con la sindrome di Down. Tutto questo in modo molto meno invasivo rispetto all'amniocentesi, un esame che porta con sé ancora un rischio (seppur minimo) di perdere la gravidanza.
Fonte: “La Repubblica”