Uno studio dei National Institutes of Health mostra la correlazione tra eccesso di ferro e diabete in gravidanza. Pare infatti che le donne con troppo ferro in circolo rischino 2,5 volte di più di sviluppare il diabete gestazionale.
Lo studio mette quindi in discussione l’assunzione di integratori di ferro in gravidanza, diventata quasi una routine. Al contrario, sarebbe bene analizzare ogni singolo caso a parte.
È noto che la carenza di ferro in gravidanza è dannosa sia per la donna che per il bambino. Si sapeva però poco degli effetti di un eccesso di ferro. I ricercatori hanno quindi studiato 107 casi di diabete gestazionale, confermati mediante il test del carico orale di glucosio, e 214 soggetti a rischio. Hanno analizzato i livelli dei marcatori delle riserve di ferro, rilevati sia prima che dopo l’eventuale diagnosi di diabete gestazionale. Tra i marcatori evidenziati c’erano la ferritina, l’epcidina plasmatica e il recettore solubile della transferrina.
I ricercatori si sono concentrati sulle donne nel secondo trimestre aventi livelli di epcidina e ferritina superiori al 75mo percentile. Confrontandole con donne aventi livelli inferiori al 25mo percentile, hanno scoperto che avevano 2,5 volte di più il rischio di sviluppare il diabete gestazionale. Hanno ottenuto risultati analoghi osservando i livelli di ferritina nel primo trimestre. Si può quindi parlare di un rapporto causa ed effetto? Se sì, in che modo?
Secondo gli autori dello studio, le proprietà pro-ossidanti del ferro potrebbero avere un ruolo nell’insorgere del diabete. Il ferro promuove infatti la produzione di radicali liberi, aumentando così i livelli di stress ossidativo. Lo stress ossidativo colpisce le cellule beta pancreatiche e talvolta le distrugge. Ciò provoca anomalie della sintesi e nella secrezione dell’insulina. Inoltre, le riserve di ferro nel fegato possono provocare resistenza all’insulina, con conseguenze negative sulle sue capacità di estrarre l’insulina.
I risultati dello studio spingono quindi verso una maggiore attenzione alla prescrizione di ferro e agli esami di screening prenatale da eseguire per monitorare la salute della donna. Gli autori suggeriscono di evitare l’uso di integratori di ferro in soggetti con riserve già sufficienti.
Fonte: quotidianosanita.it