La valle del fiume Peace, in Canada, è nota anche per l’abbondanza di fratture da cui provengono gas naturali. La ricercatrice Élyse Caron-Beaudoin ha guidato uno studio sugli effetti di questi composti volatili. In particolare, si è concentrata sulle conseguenze dell’esposizione al benzene in gravidanza.
L’acido muconico è un prodotto di degradazione del benzene, una sostanza volatile tossica e cancerogena. Tra le partecipanti allo studio, 29 presentavano livelli di concentrazione della sostanza 3.5 volte maggiori rispetto alla media nazionale. In 5 di queste, la concentrazione superava i limiti raccomandati dalla American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH).
Il collegamento tra livelli di acido muconico ed esposizione al benzene non è scontato. Bisogna ancora verificare se in effetti c’è un rapporto causale tra le due cose, anche se è molto probabile. I livelli eccessivi di acido muconico potrebbero essere causati da additivi presenti nei cibi già pronti. È però improbabile che la dieta da sola possa aver influito così tanto.
Un ulteriore dato di interesse è il tasso di donne indigene coinvolte dalla contaminazione. Delle 29 donne con alti livelli di acido muconico, 14 erano indigene. Inoltre, i risultati hanno rivelato che tra queste donne presentavano una concentrazione della sostanza 2.3 volte maggiore rispetto alle altre. Il dato non è significativo dal punto di vista statistico, dato lo scarso numero di partecipanti. È però vero che queste donne vivevano in media in zone più esposte alle fratturazioni idrauliche.
Le conseguenze negaste dell’esposizione al benzene in gravidanza sono note. Gli studi lo collegano a un maggior tasso di leucemia infantile, spina bifida ed altri difetti congeniti. Ecco perché è importante comprendere l’esatta provenienza dell’acido muconico rilevato nell’urina delle partecipanti allo studio. Per farlo, sarà necessario uno studio molto più ampio.
Fonte: medicalxpress.com