La rivista Pnas ha pubblicato lo studio di un gruppo di ricercatori israeliani della Hebrew University of Jerusalem. Secondo l'articolo, a breve potrebbe essere possibile diagnosticare le alterazioni di un organo dai frammenti di DNA presenti nel sangue.
Ogni giorno perdiamo milioni di cellule. È un evento naturale, che riguarda tutti gli individui e che fa parte del processo di rigenerazione dell'organo. Quando le cellule muoiono, rilasciano frammenti di DNA nel sangue. Secondo i ricercatori, questi frammenti di DNA conterrebbero informazioni riguardo una possibile malattia in corso. Analizzarli aiuterebbe quindi a individuare fin dalle prime fasi tumori, malattie neurodegenerative, reazioni avverse a farmaci. In questo modo i medici sarebbero in grado di agire subito con il trattamento migliore.
Recuperare i frammenti di DNA nel sangue è piuttosto semplice ed è un principio sfruttato anche dai nuovi test per le diagnosi prenatali. La criticità maggiore è comprendere esattamente da quale organo provengono, dal momento che il DNA è unico per tutti gli organi del nostro corpo. I ricercatori israeliani hanno individuato la soluzione nella metilazione del DNA, ovvero piccole aggiunte di gruppi metile che variano a seconda del tipo di cellula.
La tecnologia sviluppata dal team usa metilazione come etichetta per le cellule provenienti dai diversi organi. In questo modo sono in grado di individuare le differenze specifiche del DNA proveniente dai diversi organi.
Nello studio si analizzano campioni di sangue provenienti da oltre 300 persone malate. I ricercatori sono riusciti non solo a isolare i frammenti di DNA presenti nei campioni, ma anche ad associarli all'organo di provenienza e alla patologia del paziente. I pazienti affetti da diabete di tipo 1, ad esempio, presentano una quantità anomala di DNA proveniente dal pancreas. Questo perché la malattia provoca una reazione autoimmune che distrugge le cellule pancreatiche, che rilasciano a propria volta molti frammenti di DNA nel sangue.
Con le dovute modifiche e migliorie, questa tecnica potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella diagnosi precoce di molte malattie.
Fonte: huffingtonpost.it