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Aurora magazine

Da Google Maps ai test genetici contro il cancro

Jeff Huber, architetto di Google Maps, ha perso di recente la moglie per un tumore. Ha deciso di affrontare il lutto creando una società che dia un nuovo impulso ai test del DNA. L’obiettivo è ottenere un test del sangue che consenta di individuare qualsiasi tipo di tumore sul nascere, solo grazie alle mutazioni delle cellule. Il progetto gode dell’appoggio morale e finanziario di nomi come Bill Gates e Jeff Bezos.

La nuova società di Huber, la Grail, sta impostando un programma di test clinici tra i più grandi mai organizzati. Lo scopo è creare un database con il DNA di migliaia di individui, così da immagazzinare le mutazioni che possono provocare lo sviluppo di un tumore.

È un obiettivo ambizioso, che la Grail condivide con altre società del settore farmaceutico. Tra queste c’è Illumina, società nel cui consiglio di amministrazione c’era anche Jeff Huber e dalla quale nasce Grail. Grail unisce biologia, sequenziamento del genoma, big data e intelligenza artificiale. Un insieme di fattori che, insieme ai giusti investimenti economici, potrebbe portare a risultati importanti.

Esistono già alcuni marker tumorali del sangue, come il Psa per la prostata. I progetti di sequenziamento del DNA potrebbero aiutare a fare molto di più, anche se l’impresa è complessa. Ci sono infatti 37 mila miliardi di cellule in ogni corpo umano, in continuo mutamento. Alcune di queste sviluppano delle anomalie, che di solito il sistema immunitario corregge. Di tanto in tanto una o più cellule sfuggono alle maglie del sistema immunitario, il che provoca lo svilupparsi di un tumore. L’obiettivo è individuare proprio la cellula danneggiata e fermarla per tempo.

Un tempo sarebbe stato impensabile fare ciò a cui mira Grail. Oggi esistono però sequenziatori che tracciano 18 mila mappe genomiche l’anno. Facendone lavorare centinaia alla volta, si ottiene una notevole velocità di calcolo, che rende l’impresa difficile ma fattibile. Jeff Huber mira però ancora più in alto: lui desidera un test del DNA che dia tutte queste informazioni a partire dal materiale genetico presente in una sola goccia di sangue. Un test del genere permetterebbe di individuare le anomalie per tempo, fermando il tumore sul nascere.

Fonte: corriere.it