Una ricerca del Centro Nazionale per la Ricerca Cardiovascolare Carlo III di Madrid ha trovato la ricetta dell’invecchiare in buona salute. Longevità e vecchiaia serena sono il frutto dell’equilibrio tra il Dna del nucleo cellulare e quello dei mitocondri.
La scoperta potrebbe influire su alcuni interventi di fecondazione artificiale, nei quali si usa l’ovulo di una donatrice e il Dna della madre. In questi casi, infatti, le cellule racchiudono di fatto due Dna diversi tra loro.
I ricercatori hanno analizzato cavie con Dna nucleare uguale, ma aventi Dna mitocondriale diverso. Fin quando le cavie sono rimaste giovani, i mitocondri hanno funzionato in maniera normale. Quando le cavie hanno cominciato a invecchiare, le funzioni dei mitocondri sono cambiate. Il cambiamento ha influenzato il metabolismo cellulare, intaccando anche i telomeri. I telomeri sono delle strutture alle estremità dei cromosomi, associate alla longevità dell’individuo. I topi con Dna mitocondriale diverso da quello nucleare, con i telomeri intaccati, sono vissuti di meno. Inoltre sono invecchiati peggio e, ad esempio, alcuni di questi hanno sviluppato problemi di obesità.
Secondo i ricercatori, i peggioramenti intervenuti invecchiando sono dovuti all’interazione tra il genoma nucleare e quello mitocondriale. Sarà però necessario indagare il fenomeno in maniera più approfondita, specie per le sue ripercussioni nel mondo della fecondazione assistita. In caso di sostituzione del Dna mitocondriale, infatti, si potrebbero avere effetti a lungo termine poco chiari.
Fonte: ansa.it