Un gruppo di ricercatori australiani ha individuato 16 anomalie nel sangue dei pazienti di Alzheimer, che possono rivelarsi fondamentali nello studio di questa malattia.
La scoperta apre la via all’elaborazione di esami del sangue che diagnostichino la patologia in tempi più brevi. La biologa molecolare Lesley Cheng dell'Università La Trobe di Melbourne ha guidato la ricerca.
I ricercatori hanno isolato il microRNA presente all’interno dei campioni di sangue. Si tratta di molecole concentrate nelle secrezioni delle cellule, che controllano l’espressione genica. Esaminando il microRNA dei pazienti di Alzheimer, gli studiosi hanno scoperto notevoli differenze rispetto a quello delle persone sane. Diventa così possibile individuare un biomarker che permetta diagnosi molto più tempestive, che magari precedano i primi sintomi.
Una diagnosi precoce permetterebbe di intervenire prima, così da fermare i sintomi. Inoltre, la stessa metodologia potrebbe essere usata per altre malattie, come ad esempio di morbo di Parkinson.
L'analisi del DNA a oggi permette di individuare sempre più patologie in fase precoce, anche in epoca prenatale. Esami di screening prenatale come il test del DNA fetale permettono infatti di rilevare la presenza nel feto delle principali anomalie cromosomiche.
Fonte: federfarma.it